Coltelli contro la moglie, in strada col bastone, aggredisce i carabinieri: denunciato

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Una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, violazione di domicilio e danneggiamento ed un arresto per esecuzione di un’ordinanza.

Per la denuncia, tutto accade nel cuore della notte, quando la pattuglia della Stazione viene inviata in località Giarretto per una lite in famiglia.

Mentre raggiunge il luogo indicato incrocia, in località Pastorello, un uomo che cammina a piedi nudi in mezzo alla strada brandendo un bastone. Subito fermato e disarmato, viene identificato in un 34enne albanese.

L’uomo, in evidente stato confusionale, probabilmente per l’uso di alcol o stupefacente, parlando con i militari, in attesa del 118, si calma. All’improvviso, scappa e dopo aver scavalcato una recinzione di un’abitazione privata si si arrampica sul terrazzo tentando di entrare in casa. Non riuscendo scaglia verso i militari dei vasi e, per assicurarsi ulteriormente la fuga, si lancia dal balcone cadendo rovinosamente  al  suolo,   dove   viene   fermato.

Successivamente è stato accompagnato dal 118 in ospedale. La pattuglia raggiunge località Giarretto dove prende contatti con la richiedente, identificata nella moglie del 34enne che spiega di aver richiesto l’intervento dei carabinieri in quanto il marito, in evidente stato confusionale, all’improvviso si è impossessato di un coltello e di una mannaia per difendersi da gente che secondo lui era entrata in casa.

La donna riferisce che il marito, in un momento di lucidità le ha consegnato i coltelli e poi, sceso in strada, si è allontanato  fino a quando non è stato intercettato dai carabinieri. Al termine delle formalità di rito l’uomo è stato denunciato   per   resistenza   a   pubblico   ufficiale,   violazione   di   domicilio   e danneggiamento.

Invece   ieri   pomeriggio,   sempre   i   militari   della   Stazione   hanno   eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 46 enne  che  già  sottoposto   alla  misura  del  divieto  di   avvicinamento   ai familiari, più volte si è reso responsabile di ripetute violazioni alle prescrizioni imposte. Pertanto è stata disposta, dalla Corte di Appello di Bologna, la detenzione domiciliare.

 

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