Sanità – “Ambulanze ferme, soldi pubblici ai privati. Perchè?”

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“Premesso che, Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito in Legge 17 luglio 2020, n. 77, ha previsto lo stanziamento di risorse per rafforzare l’offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale, necessaria a fronteggiare l’emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del virus SARS-CoV-2, soprattutto in una fase di progressivo allentamento delle misure di distanziamento sociale e che il Decreto ha autorizzato le Regioni e le Province autonome ad aumentare il numero dei mezzi di trasporto dedicati ai trasferimenti secondari per i pazienti COVID-19, per le dimissioni protette e per i trasporti interospedalieri per pazienti non affetti da COVID-19, contemplando, inoltre, l’assunzione di personale dipendente medico, infermieristico e operatore tecnico-autista per garantire l’operatività dei mezzi acquisiti”.

Così Lorenzo Tosi, Fratelli D’Italia, in un’interrogazione provinciale.

“Considerato che, le informazioni fornite dalla Direzione Generale “Progetto di potenziamento della rete dell’emergenza-urgenza territoriale” precisano che:

– le ambulanze assegnate alle Aziende Sanitarie della provincia di Parma attraverso le misure rese disponibili dal DL 34 del 19 maggio 2020 convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020 sono 3 (1 all’AUSL di Parma e 2 all’AOU di Parma)

le 2 ambulanze assegnate all’AOU di Parma erano nei fatti inutilizzate, a differenza delle altre ambulanze assegnate sulla base del medesimo dispositivo alle altre Aziende USL o ospedaliere della Regione, che hanno medie di percorrenza di alcune decine di migliaia di km;

Che gli interventi di riqualificazione della rete dell’emergenza urgenza territoriale hanno comportato una valorizzazione economica di 300000 euro totali (150000 euro/cad);

Osservato che, le due Aziende sanitarie della provincia di Parma hanno approvato, in data 14/01/2022 il “Progetto di rivalutazione dell’architettura territoriale del Sistema dell’ Emergenza Urgenza nell’ambito del percorso di unificazione di Azienda USL e Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma”, redatto dal Gruppo di lavoro appositamente istituito allo scopo di adeguare l’offerta in regime di emergenza-urgenza ai complessivi bisogni di salute della popolazione, non necessariamente correlati ad eventi pandemici.

Che l’analisi dei dati condotta dal Gruppo di lavoro ha evidenziato che un ampliamento dell’offerta territoriale rispetto all’esistente è coerente con gli obiettivi aziendali di costante e puntuale impiego delle risorse presenti sul territorio, utili a creare omogeneizzazione dell’offerta e sostanziale rispetto agli indirizzi normativi in termini di contenimento dei tempi di soccorso e di centralizzazione, nonché di adeguata professionalizzazione degli interventi nei pazienti ad alta criticità.

Che le azioni di potenziamento del DL 34/2020, alla luce di quanto emerso da queste valutazioni, devono essere rimodulate nel contesto di un ridisegno organizzativo dell’intero sistema provinciale ritenuto prioritario e di significativa rilevanza strategica per le due Aziende Sanitarie.

Nell’ottica di un efficiente utilizzo delle risorse assegnate (mezzi di soccorso e personale) con il D.L. 34/2020 e considerato che alcune azioni di miglioramento approvate dalle due Direzioni non sono realizzabili in tempi brevi, la rimodulazione delle misure emergenziali di potenziamento si articolerà in due fasi:

A- Rimodulazione progressiva realizzabile previa stipula di appropriati istituti convenzionali: implementazione del modello delle Unità Operative Mobili con infermiere su auto (c.d. “Auto infermieristiche”);

B- Fase transitoria: attivazione risorsa integrativa per Trasporti Inter-ospedalieri Urgenti.;

Posto che, l’implementazione della dotazione delle Centrali Operative prevede 2 ambulanze, 6 autisti/soccorritore, 6 infermieri e 2 infermieri per il disaster recovery;

Che il processo di assunzione del personale per l’utilizzo delle autoambulanze, richiamato in premessa, si è concluso da alcuni giorni solo parzialmente in quanto, le Aziende sanitarie della provincia di Parma dispongono ora dei mezzi necessari (autoambulanze) all’effettuazione dei servizi di soccorso e di trasporto sanitario solo con personale autista/soccorritore ma senza personale infermieristico;
Che utilizzare adeguatamente e opportunamente tutti i mezzi di proprietà pubblica, assegnati alle Aziende sanitarie della provincia di Parma, valorizzandone contestualmente l’impiego anche nei servizi di soccorso e di trasporto in emergenza-urgenza sia un dovere;

Rilevato quindi che, il suddetto “Progetto di potenziamento della rete dell’emergenza-urgenza territoriale” non attua quanto previsto dal DL 34 del 19 maggio 2020 convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020;

Interroga la giunta provinciale per sapere

Se è a conoscenza di quanto sopra esposto;

Se voglia intervenire, presso la Regione, per sollecitare l’attuazione nella sua interezza e senza modifiche alcune il DL 34 del 19 maggio 2020 convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020 al fine di assicurare il pieno utilizzo dei mezzi assegnati alle Aziende sanitarie di Parma, garantendone l’impiego anche per i servizi in emergenza-urgenza come previsto;

Il succo del discorso è che esiste un DL (il 34/2020) che prevede un rafforzamento delle ambulanze sul territorio provinciale. Questo grazie all’assunzione (già avvenuta) di sei autisti/soccorritori e, in parallelo, l’assunzione di 6 infermieri (non avvenuta) da parte dell’Ospedale maggiore di Parma. Per di più l’Ospedale, tramite un gruppo di lavoro, ha deciso di spostare i dipendenti già assunti su postazioni non previste inizialmente (Fidenza e San Secondo), di non assumere gli Infermieri mancanti e di “donare” in comodato gratuito le due ambulanze arrivate ad enti privati.

Si sono spesi soldi pubblici per regalare al privato. È giusto che la popolazione sappia”.

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