Alimenti scaduti e gravi carenze igieniche: sequestrati 13,5 kg di cibo

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Nei giorni scorsi i carabinieri del NAS di Parma hanno svolto alcuni controlli mirati a garantire la sicurezza alimentare, con particolare riferimento alle filiere degli allevamenti e della carne, del latte e derivati, dei prodotti ittici e dei prodotti ortofrutticoli.

Durante una ispezione in una rivendita di ortofrutta e alimentari in provincia, i militari hanno sottoposto a sequestro amministrativo 13,5 kg di generi alimentari vari (prodotti ittici surgelati, salumi e biscotti), del valore commerciale di 200 euro circa, che erano stati esposti alla vendita nonostante fossero scaduti. Sono state riscontrate anche carenze igienico sanitarie all’interno del magazzino alimenti, dove erano presenti muffe e ragnatele sul soffitto e scrostature dell’intonaco delle pareti. Al legale rappresentante dell’attività è stata comminata una sanzione amministrativa di 2000 euro e applicata una diffida per le carenze igieniche riscontrate.

A Reggio Emilia, i carabinieri del NAS, insieme ai veterinari dell’AUSL di Reggio Emilia, hanno ispezionato un deposito-ingrosso alimentare dove sono stati sottoposti a sequestro amministrativo 776 kg di prodotti alimentari carnei (salumi e prosciutti crudi), dal valore commerciale di 10.000 euro circa, perché in parte privi del previsto bollo “CE” ed in parte privi delle indicazioni obbligatorie riguardanti la loro rintracciabilità (nome ed origine del prodotto, data di produzione). Nella circostanza è stata accertata anche la mancata ottemperanza a pregresse prescrizioni impartite dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Reggio Emilia relativamente all’aggiornamento del manuale di autocontrollo aziendale sulla gestione dei sottoprodotti di origine animale, sulle procedure di richiamo della merce non conforme e su quelle della derattizzazione. Al legale rappresentante dell’azienda sono state comminate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 4.000 euro.

I carabinieri del NAS, insieme a i veterinari dell’AUSL, in provincia di Reggio Emilia hanno ispezionato anche:

– un allevamento ovicaprino, dove è stata rilevata la non corretta identificazione di 160 capi ovicaprini presenti in azienda. Si è proceduto pertanto al fermo ufficiale dell’allevamento con conseguente blocco della movimentazione di tutti i capi presenti dal valore commerciale di 10.000 euro. Al legale rappresentante dell’azienda è stata comminata una sanzione amministrativa di circa 3.000 euro;

– un caseificio, dove sono state sequestrate amministrativamente tre forme di formaggio duro del peso di 120 kg, del valore di circa 100 euro, poiché sono risultate prive di sistema di rintracciabilità. Al legale rappresentante del caseificio è stata comminata una sanzione di 1500 euro.

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