Le criptovalute nelle scuole, tutto quello che c’è da sapere 

Le criptovalute stanno entrando nelle scuole, dalle università fino alle elementari. Ecco i dettagli di questa nuova relazione

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Le criptovalute non sono più uno strumento utile e usato solo dagli investitori. Nate come alternativa a azioni e bond, le monete digitali stanno diventando sempre più rilevanti. Infatti, compagnie come Expedia e Starbucks stanno accettando pagamenti in Bitcoin (BTC). Non solo, le monete digitali sono essenziali per chi ama l’arte digitale, cioè i famosi NFT. Per cui, comprare valute è una tattica finanziaria che guarda al futuro. 

Si parla del futuro di tutti, anche degli studenti. Non sono solo le compagnie dell’e-commerce ad accettare le criptovalute. Recentemente, sta nascendo un nuovo trend: le monete digitali usate nell’educazione. Università usano criptovalute per pagamenti e le accettano dai loro studenti. E non solo. Stanno anche nascendo corsi scolastici sulle monete, che parlano delle loro possibilità, del mercato e dei valori, come il valore Ethereum. Insomma, presto la relazione tra criptovalute e scuole potrebbe rafforzarsi. 

Pagare con le criptovalute

Nonostante le università che accettano questo metodo di pagamento siano ancora poche, il solo fatto che ne esistano alcune è testimonianza della crescita di questo trend. La ricerca dell’istituto Hanover Research sul legame tra criptovalute e università riporta tre scuole che accettano pagamenti con le monete digitali. Questi sono: 

  • University of Cumbria nel Regno Unito
  • University of Nicosia a Cipro
  • King’s College a New York City

È importante sottolineare che queste tre università accettano solo BTC, per cui i futuri studenti devono comprare Bitcoin o comprare Ethereum. In questi tre casi, si tratta di istituti che accettano criptovalute per tutti i loro corsi scolastici. Invece, esistono università come quella Wharton School University della Pennsylvania che offrono un corso sulla tecnologia di blockchain, che è possibile pagare in BTC. In Svizzera, l’università di Lucerna ha recentemente introdotto l’uso del Bitcoin e potrebbe presto accettare nuove criptovalute. Perchè? 

“Per la sua abilità di diffondere le conoscenze sulle tecnologie più avanzate, come la blockchain, e per il suo desiderio di acquisire esperienza negli aspetti pratici di questa nuova area,” ha scritto l’università in un comunicato stampa. Gli studenti che pagano in BTC avranno una commissione dell’1%. Dato che l’istituto di Lucerna offre studi sulla finanza, l’economia e la musica, il passaggio al Bitcoin è stato naturale. Però, la relazione tra monete digitali e istruzione va oltre i pagamenti dei corsi universitari.

Corsi, minacce e cyber crime

Sarà una sorpresa, ma anche le scuole elementari del mondo si stanno accorgendo del mondo crypto. Ad esempio, la scuola primaria di Woorana Park Primary a Melbourne. L’insegnante di tecnologia Kieran Nolan ha lanciato un corso sulla tecnologia blockchain e sulle criptovalute. Il corso include anche lezioni sull’attività di mining, in particolare del BTC. 

“Questo spazio permette agli studenti di imparare tutti gli aspetti delle monete digitali,” ha detto l’insegnante Nolan, “dalla sua costruzioni, fino alla transazioni, e all’esplorazione della tecnologia di blockchain nella realtà virtuale.”

Dalla scuola primaria in Australia fino alle università del mondo. Non solo per le monete digitali, ma per la blockchain stessa. Istituti come la National University di Singapore, la University of California a Berkeley e l’Università di Zurigo offrono lezioni sulla blockchain, il Bitcoin, la finanza decentralizzata e gli NFT. 

Però, non si tratta solo di corsi. Infatti, istituti scolastici stanno iniziando a accettare donazioni in criptovalute e BTC. Un esempio di questo trend è la donazione di $5 milioni in Bitcoin che ha ricevuto l’università della Pennsylvania. Oppure la prima donazione di Bitcoin della storia di $50,000 BTC all’università della California in Berkeley oppure i $7,000 donati da uno studente alla sua alma mater dell’università di Puget Sound.

Senza dubbio, il trading di criptovalute può aiutare gli istituti scolastici. Ma non tutto è oro quel che luccica. Infatti, la minaccia crypto e dell’attività di mining può penetrare nelle scuole. Nello specifico, si tratta di minacce digitali, come i malware. Una recente ricerca riporta che l’85% di queste minacce sono rivolte ai computer di campus universitari. 

I cyber criminali generano denaro vero, in forma di criptovalute, che usano come esca. Una delle loro strategie include usare un servizio di crypto mining che non infetta l’intero PC ma solo il browser. Gli studenti fanno attività di mining e cadono nelle trappole dei criminali digitali che infiltrano sia computer personali che scolastici. Per prevenire questi attacchi, è importante essere cauti con il mining. 

Quale futuro aspetta la relazione tra criptovalute e educazione? Basta chiederlo a Eric Adams, il sindaco di New York City che ha detto a CNN, “Bitcoin è il nuovo modo di pagare per prodotti e servizi in tutto il mondo e le scuole devono insegnare sia le monete digitali che la tecnologia blockchain.”

Insomma, tra corsi, pagamenti e minacce, c’è un futuro positivo, che dimostra che il mondo crypto non è una moda passeggera. Tutto il contrario. Questo è anche il futuro dell’educazione. 

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