Turismo a Parma in ripresa, ma i dati del 2019 restano un miraggio

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Dopo un 2020 disastroso, in cui la pandemia ha messo in ginocchio l’intero settore, il turismo sta per chiudere un 2021 all’insegna della ripresa, soprattutto nella seconda parte dell’anno grazie all’introduzione del “green pass” e ad un significativo aumento delle persone vaccinate, che possono nuovamente ritrovarsi con amici, parenti, Escort Parma o conoscenti per una frugale cena, piuttosto che un semplice aperitivo, grazie alla campagna vaccinale attualmente in corso

Un primo segnale incoraggiante per gli operatori del sistema, anche se le difficoltà restano molteplici. In primis, molti addetti ai lavori si interrogano sulle eventuali ricadute della variante Omicron, che sta mettendo in ginocchio diversi paesi europei e ha portato il nostro paese, nonostante la contrarietà dell’Unione Europea, ad assumere ulteriori restrizioni nei confronti dei soggetti che arrivano da altri paesi del Vecchio Continente: un ulteriore impennata dei contagi, infatti, potrebbe ledere sul settore turistico, con la reintroduzione di zone arancioni o rosse.

Parma, al pari delle altre città culturali, è tra quelle che ha accusato il colpo più pesantemente

Esistono, però dei problemi ancor più strutturali, in cui la pandemia, pur essendo stata l’origine, non può essere additata come scusa. Le imprese del settore turistico, infatti, stanno accusando enormi difficoltà nel reperire personale, che in alcuni casi hanno limitato le capacità operative degli imprenditori. Quest’ultimi, chiedono, da svariati mesi a questa parte, maggiori sostegni economici e la possibilità di poter accompagnare le assunzioni con un percorso formativo qualificato

A reggere meglio l’onda d’urto dell’annata post-pandemica sono state le città balneari e le località di montagna, che in alcuni casi hanno sfiorato le presenze negli anni pre-pandemia, anche se, complessivamente, il dato del 2021, pur essendo profondamente incoraggiante, non è lo stesso di quello del 2019. Se gli esercenti delle località marittime e montagnose non sorridono, ma, tutto sommato, possono tirare leggermente il fiato, altrettanto non possono fare gli altri operatori del settore turistico.

Lo sanno bene, ad esempio, gli operatori presenti nella nostra provincia, ricca di arte, storia e cultura, capitale europea dell’enogastronomia. E la minor presenza di turisti l’avranno notata sicuramente notata i cittadini parmensi, in particolar modo nella prima parte dell’anno, quando non era ancora entrato in vigore il green pass, dove lungo le vie delle città si notavano pochissimi e sparuti gruppetti di turisti, quasi esclusivamente italiani.

Turismo straniero: controllo verticale

È crollato di oltre il 70% rispetto al 2019, infatti, il turismo proveniente dall’estero, che rappresenta, da sempre, un’importante fonte per l’economia parmense, sia in ambito culturale che enogastronomico: moltissime persone provenienti dalla Russia o dai paesi asiatici, decidono di trascorrere le proprie vacanze a Parma per la storia culturale musicale, le prelibatezze culinarie che è in grado di sfornare.

La nostra città, oltretutto, è sempre stato in grado di offrire delle ottime opportunità anche per lo svago ed il relax serale, grazie alla presenza di ristoranti rinomati in cui gustare la bontà più genuina e pura della cucina emiliana, locali alla moda dove non mancano giovani ragazzi e ragazze del posto, oltre alla possibilità di conoscere le bellezze locali di Simple Escorts Italia per cene raffinate o per ben figurare ad una cena di lavoro importante.

Parma, pur essendo ancora lontana dai dati pre-pandemia, ha fatto registrare un buon recupero nel secondo semestre del 2021, grazie anche alla coraggiosa decisione presa da “Fiere Parma”, che, sfidando le attuali difficoltà, ha programmato tre eventi di respiro internazionali, rivelatesi fondamentali per rivedere qualche turista straniero nella nostra città.

Le zone termali della nostra provincia, che partivano da dati leggermente meno pesanti rispetto al capoluogo, hanno mostrato un aumento di presenze del 30% rispetto al 2020, ma il dato resta decisamente negativo se paragonato al 2019: -28%.

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