Editoriale – Krause vira su Iachini: un mea-culpa intelligente. Ora i tifosi tornino al loro posto

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di Francesca Devincenzi

“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”, diceva Sant’Agostino d’Ippona in una locuzione latina diventata modo di dire quasi popolare.

Se la lezione sia stata imparata anche a Collecchio, nel quartier generale dei Parma, lo dirà il tempo, ma la scelta caduta su Beppe Iachini pare dire di si.

Perchè? Perchè il buon Kyle, arrivato in un caldo giorno di settembre con il campionato alle porte una squadra e una società sfasciata, Liverani se lo è trovato in casa, D’Aversa pure, Maresca lo ha scelto forse per rincorsa di un’ideale, ma ora ha avuto il coraggio e il polso di cambiare la direzione.

Perchè?  Il tecnico rampante, figlio del moggianesimo imperante in Italia, che da Ascoli era fuggito in malo e discutibile modo per poi costruirsi più un’immagine che una carriera all’estero, ha fallito. Maresca era perfetto per incarnare il modello americano: giovane, ex calciatore, poliglotta (ma siamo in Italia, dove non si studia a scuola nemmeno l’inglese, caro presidente), con esperienze estere, pompatissimo dai media nonostante non avesse alcun trofeo o precedente eclatante in bacheca. Bravo a stare davanti ai microfoni ed impattare, simpatico, educato, insomma un piccolo Mou. Ma senza lo stesso spessore.

Le scusanti di Mister Kyle –  Krause è un uomo simpatico, la sua parentela borgotarese rende la sua favola romantica, ma è arrivato alla vigilia di un campionato nato storto. Perchè? I Sette Magnifici, sempre siano lodati per quanto fatto, avevano appena chiuso i cordoni della borsa. Faggiano era scappato, D’Aversa anche. Arrivato Carli, quello che costava meno, si era tirato dietro Liverani. E il loro operato si commenta da solo.

Faggiano, soggetto simpatico e grande conoscitore di calcio, per carità, per riuscire nella scalata dallaCallaA ha speso e spanso denaro e contratti lussurreggianti, altisonanti, costosissimi. Per avere il meglio, o comunque il meglio prendibile, ha firmato cambiali quinquennali a giocatori di cristallo nelle gambe, di porcellana nella testa, spesso pure capricciosi. Nell’intento scalata è riuscito, ma non invidiamo chi deva far quadrare i conti ora. Vendilo tu Inglese se riesci, a bilancio a 25 milioni, dopo una stagione fermo tra infortuni e depressione. O Sprocati, che rifiuta qualsiasi piazza.

E parliamo di Sepe e il suo simpatico agente? Lo stesso di Grassi Laurinì e compagnia pedante, che pesano come macigni per tenere le regali natiche sul divano di casa.

In sunto? Kyle per quanto ricco dovrà pur prima o poi fare i conti con il fair play finanziario, e siamo sicuri che fare acquisti all’estero non sia il solo modo per farlo, sperando di pescare dal cappello di Ribalta qualche super plusvalenza? Giocatori pagati cari, per carità, ma alzi la mano chi avrebbe spesso 4 milioni in estate per Lorenzo Lucca. Eh si, costava quella cifra.. in prestito. E i ducali hanno optato per Beneck, che costa meno e così schifo non fa.

Piccoli conti, solo per dire che in Italia, fra procuratori capricciosi e la tassazione, è complicato comprare: se compri fuori, un po di tasse le eviti. Se poi vogliamo dare tutte le colpe a Ribalta, accomodiamoci. Ma sappiamo quale è la reale mission che ha?

Tornando a bomba al buon Enzo e a Iachini, Beppe dal cappellino è uomo concreto. Marchigiano duro e puro, non paraculo, educato coi giornalisti ma non amante della visibilità è un gran lavoratore. All’albo d’oro, quattro promozioni e qualche salvezza miracolosa. La simpatia forse non è la miglior arma, ma in casa Parma, per non perseverare, hanno virato sulla concretezza.

Alla società, diamo ancora una chanches. Hanno sbagliato con la campagna abbonamenti, allontanando i tifosi, poi hanno fatto marcia indietro. Anche se ancora qualcosa non funziona… Hanno sbagliato allenatore, e ora ne hanno preso uno completamente diverso.

Non prendiamocela con chi mette i soldi, merce rara nel calcio di oggi. Apprezziamo il cambio di marcia, e chiediamo un piccolo sforzo: in società un parmigiano che riaccenda l’amore per la squadra. Lucarelli, ora ai margini, Melli o Ceresini…solo alcuni nomi a caso.

Non sarà difficile, insieme a un paio di vittorie, far tornare a battere il cuore gialloblù.

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