I Ris analizzano le mascherine lasciate in auto e incastrano uno dei ladri di gioielli: è residente a Parma

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Il colpo lo avevano fatto meno di un anno fa in un’abitazione di Sant’Ilario d’Enza dove – seppur scoperti – erano riusciti a fuggire con alcuni gioielli presi da un cassetto del comò della camera da letto.

Ma ora i Carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza, grazie alle indagini scientifiche di laboratorio eseguite dai RIS di Parma, sono riusciti a identificare uno dei tre responsabili del furto: si tratta di un cittadino albanese di 30 anni residente a Parma.

Il profilo genotipico, sinora attributo a ignoto1, è stato ricavato dalle tracce salivari presenti in una mascherina chirurgica indossata dal ladro e repertata al momento del sopralluogo. L’uomo era già stato sottoposto a prelievo biologico per un’altra ipotesi di reato ed è stato così  denunciato alla Procura reggiana.

Il furto era avvenuto la sera del 24 ottobre dell’anno scorso. Verso le 20. tre malviventi si erano introdotti in un’abitazione di via Unione Europea ma nel bel mezzo del furto erano stati “disturbati” da alcuni cittadini che avevano allertato i carabinieri. Dileguandosi nel buio della notte, avevano abbandonato sul posto una Citroen C4 fittiziamente intestata a un pregiudicato irreperibile, risultato intestatario peraltro di ben 200 veicoli. Nell’auto non c’erano solo due piedi di porco, tronchesi, martelli, mazze, cacciaviti, flessibili per aprire casseforti, guanti e cappellini per travisarsi e una ricetrasmittente, ma anche tre mascherine chirurgiche usate. 

Le indagini ora mirano ad accertare l’identità dei restanti due complici, anche scandagliando la cerchia delle amicizie e frequentazioni del 30enne albanese.

 

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