Le sterline in oro: dalla Sovrana d’oro ad oggi, storia di una moneta unica

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La sterlina britannica è la valuta utilizzata nel Regno Unito Il nome “sterlina” deriva dall’espressione “pound of sterling silver”, che indica una quantità pari ad una libbra di argento particolarmente puro al quale era legato il suo valore.

Fino al 1971 nel Regno Unito e in Irlanda vigeva un sistema monetario non decimale formato da tre unità di misura proporzionali: la sterlina (pound), lo scellino e il penny.  In seguito alla riforma del sistema monetario, i due paesi hanno adottato una sterlina divisa in 100 penny e abolito lo scellino.

Da sempre conosciuta come “Sovrana d’oro”, il lato di testa raffigura il Re d’Inghilterra seduto sul trono nell’anno di conio. Il lato rovescio, tranne che in alcuni conii, reca quasi sempre l’incisione più nota di questa moneta da oltre 200 anni: il bassorilievo dell’incisore italiano Benedetto Pistrucci raffigurante  “San Giorgio che uccide il drago”.

Stabilire il valore della sterlina d’oro è un’operazione semplice perché dipende da pochi fattori.

La sterlina d’oro odierna ha un diametro di 22,05 millimetri ed un peso di 7,98 grammi, per un titolo di 22 carati e, di conseguenza, un contenuto di oro puro di 7,32 grammi.

La sovrana prodotta nei nostri giorni, viene coniata dalla Royal Mint, la quotazione che presenta dipende come specificato in precedenza principalmente da due fattori:

• la quantità di oro presente al suo interno – standard dal 1816 – di 7,32 grammi
• il prezzo dell’oro al momento della transazione e/o valutazione

La Royal Mint (la Zecca di stato inglese) oltre che la Sovrana d’oro ha coniato anche monete con un taglio e valore nominale inferiore o superiore rispetto alla Sterlina classica.

Difficilmente le sterline hanno un valore numismatico essendone state prodotte nel corso dei suoi oltre 200 anni di storia oltre un miliardo di singoli pezzi. Tuttavia alcuni collezionisti potrebbero essere disposti a pagare qualcosa in più del loro valore intrinseco se, ad esempio, quel particolare anno manca alla loro collezione.

Come prima cosa occorre tenere presente il cosiddetto “fixing”, il valore dell’oro stesso, determinato tutti i giorni dalla “London Buillion Market Association”.

Un prezzo fisso quindi risulta difficile da stabilire in quanto il suo valore fluttua a seconda della quotazione dell’oro. Va detto che il suo margine di variabilità nell’arco di un giorno o di un mese può essere di pochi euro, in più io in meno, nei periodi in cui le borse mondiali sono più movimentate. Più notevole può risultare la differenza di valore se lo si vuole misurare in un lasso di tempo medio/lungo,

Si può definire ‘quotazione (o valore) della sterlina in oro‘ il risultato del prodotto del peso d’oro puro contenuto al suo interno ( 7,32 grammi) per la quotazione dell’oro puro in quel momento in cui lo si calcola.

Storia della sterlina d’oro – La Sterlina d’oro è una moneta coniata con una percentuale d’oro che agli inizi era pari al 92% ed a oggi è giunta al 91,7%. L’usanza di utilizzare delle monete in oro è qualcosa di molto antico. Basta considerare che già in epoca romana venivano utilizzati l’aureo e il solido. I metalli preziosi per tutto il medioevo erano elementi che componevano le monete determinando il loro valore. Esse svolgevano le tre funzioni principali di una merce di scambio: erano un mezzo pratico e comodo di pagamento, inoltre standardizzavano i prezzi in base al loro valore e caratterizzavano una riserva economica.

La Sterlina d’oro fa parte di quelle monete che sono state incluse nell’ambito della Comunità Europea e coniate dopo il 1800. Le sue caratteristiche sono state bene definite, soprattutto per evitare che vi fossero della falsificazioni. Nel momento in cui decidi d’ investire in questo prodotto finanziario verifica sempre le sue caratteristiche.

Come è regolamentata la vendita delle sterline in oro – La legge 17 gennaio 2000, numero 7, regolamenta il trasferimento di oro. Uno dei commi principali recita che “chiunque dispone o effettua il trasferimento di oro da o verso l’estero, ovvero il commercio di oro nel territorio nazionale ovvero altra operazione in oro anche a titolo gratuito, ha l’obbligo di dichiarare l’operazione all’Ufficio italiano dei cambi, qualora il valore della stessa risulti di importo pari o superiore qualora il valore della stessa risulti di importo pari o superiore a 12.500 Euro“.

 

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