Spagna, è allerta Covid. A rischio le vacanze dei parmigiani

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La Spagna e le sue isole sono da sempre una meta amata e ambita dai parmigiani.

Per questo è all’allerta per la variante Delta – in continua crescita – e i viaggi all’estero, soprattutto in alcune nazioni.

Le più a rischio soprattutto Spagna, Portogallo e Francia. Le agenzie di viaggio consigliano ai cittadini che intendono intraprendere una vacanza verso queste mete di informarsi adeguatamente sul rischio derivante dalla diffusione costante della variante Delta.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Ecdc, ha disegnato la mappa settimanale sull’incidenza dei casi. L’Europa è per la maggior parte verde, ma ci sono zone in cui l’incidenza sta salendo.
La penisola iberica, dunque Portogallo e Spagna, escluse alcune regioni, è rossa. Rosso scuro è invece l’isola di Cipro. Sono gialle l’Irlanda, alcune zone di Paesi Bassi, Svezia, Norvegia e Finlandia. L’Italia è completamente verde per la seconda settimana consecutiva.

Secondo la previsione dell’Oms, contenuta nel report settimanale sull’andamento di Covid-19, nella Regione Europea dell’Organizzazione mondiale della sanità la variante Delta sarà responsabile del “90% delle nuove infezioni da coronavirus entro la fine di agosto”.

“Quest’estate – scrive Oms Europa su Twitter –  se vuoi viaggiare, pensa bene alla necessità” di partire. E “se decidi di farlo, fallo in sicurezza”. L’Oms pubblica l’hastag “SummerSense” e pubblica un’infografica: “Quest’estate – si legge – valutate attentamente la necessità di viaggiare. Viaggiare non è senza rischi”.

I francesi “evitino” le vacanze in Spagna e Portogallo come misura preventiva per tutelarsi dal contagio dal coronavirus, in particolare dalla variante Delta. Lo ha detto il ministro degli Affari europei Clement Beaune. ”Chi non ha già prenotato le vacanze, eviti Spagna e Portogallo”, ha detto il ministro, parlando di una misura di ”prudenza, è una raccomandazione su cui insisto. Meglio andare in Francia o in un altro Paese, ma abbiamo una situazione particolarmente preoccupante soprattutto in Portogallo”. “Stiamo monitorando in particolare la situazione nei Paesi in cui l’epidemia si diffonde in modo molto rapido: Portogallo, Spagna – Catalogna in particolare, dove molti francesi vanno a fare festa, per le vacanze – state attenti e molto attenti”, ha aggiunto.
Sileri, incombe la variante Delta – 

La variante delta del Covid 19 spaventa l’Europa e adesso anche l’Italia. Il ceppo che ha portato un nuovo picco di contagi nel Regno Unito, costringendo a nuove misure restrittive e chiusure anche Spagna e Olanda, potrebbe diventare dominante anche nel nostro Paese. ”Troppi assembramenti senza mascherina nelle piazze italiane, entro dieci giorni questa mutazione del virus diventerà prevalente, superando quella inglese”: questa la previsione di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute.

“Nonostante ciò – ha spiegato Sileri a La Stampa – non c’è bisogno di ripristinare l’obbligo di mascherina all’aperto, ma vanno rafforzati i controlli in caso di assembramenti’. Gli assembramenti per gli Europei hanno accelerato la diffusione della variante in Italia”, sottolinea, ma “niente obbligo di mascherine all’aperto”.

“Serve una costante opera di vigilanza, vanno potenziati i controlli nei luoghi della movida, perché dove non si mantengono le distanze si deve indossare la mascherina, questa è la regola, altrimenti devono scattare le sanzioni”.

Variante delta dominante: zona bianca a rischio?
Tuttavia, secondo Sileri, non sarà necessario introdurre nuove restrizioni: ”Per ora non credo. Sappiamo che l’evoluzione sarà simile a quella che abbiamo visto in Gran Bretagna: entro fine mese i contagi saranno 3 o 4 volte quelli attuali e durante l’estate continueranno a crescere. Ma, dall’altra parte, aumenteranno progressivamente i cittadini vaccinati con doppia dose, a settembre saremo intorno al 70-75% di immunizzati”.

Sulla possibilità di un addio alla zona bianca in Italia, Sileri si è detto fiducioso: ”Non vedo un rischio immediato, ma non si può escludere che ci sia qualche passo indietro, con cambi di colore di alcune Regioni e istituzione di zone rosse a livello locale. Dovremo, però, fare riferimento al numero di ricoveri, più che a quello dei contagi. Questo perché l’età media dei nuovi positivi si abbassa e i giovani si ammalano di Covid in forma lieve. Ad oggi abbiamo il 2% dei posti occupati nei reparti di terapia intensiva, grazie alle vaccinazioni in autunno non succederà quello che è avvenuto un anno fa”.

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