Compravendita di un neonato: tre denunce

La madre biologica ha partorito a Parma spacciandosi per la donna cui ha poi affidato il bimbo. Le indagini della polizia locale portano ora in Germania

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Newborn baby boy covered in vertix inside incubator

Si erano messe d’accordo prima ancora della nascita del neonato: al parto, la madre biologica si è presentata in ospedale con il nome di colei alla quale quel bambino era già stato venduto.

Sì, venduto. Per questo, dall’inizio del 2020 la procura di Reggio Emilia ha indagato per compravendita di minore tre persone: entrambi i genitori biologici del bambino – di origini africane – oltre alla donna che lo ha comprato.

Le indagini degli agenti di polizia locale dell’Unione Bassa Reggiana sono partite da un’incongruenza segnalata in banca dati: quel bambino, risultava contemporaneamente residente in uno dei comuni dell’Unione e anche nel Parmense.

Gli approfondimenti investigativi hanno portato, poi, a scoprire che, a inizio 2019, la madre si era presentata a una visita ginecologica a Parma con il suo vero nome; mesi dopo, al momento del parto effettuato al Maggiore, aveva invece fornito quello della donna cui, da lì in avanti, avrebbe affidato il bimbo neonato.

Stando a quanto ricostruito, entrambi i nuclei famigliari sono ora in Germania: la polizia locale ha fornito alle autorità tedesche quante più informazioni possibili per arrivare all’individuazione non solo del minore, ma anche della madre biologica, anche lei trasferitasi.

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