Festival del gol al Tardini: l’Atalanta ne fa cinque, Sohm e Brunetta trovano il primo in A

Cosa salviamo? Salviamo la prestazione di Busi. E i gol di Brunetta e Sohm. Salviamo i giovani. Quelli da cui deve ripartire il progetto Parma

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Cosa c’è da salvare in un Parma Atalanta di fine stagione, coi ducali già retrocessi e gli ospiti, di carta da zucchero vestiti, squadra che gioca uno sport diverso da tutta la A per grinta corsa e tecnica?

La giornata di sole, premessa luminosa d’estate, che rende ancora più ridondante il Tardini, bellissimo baciato dai raggi, ma così vuoto da essere ancora surreale.

A parte il sole, il Parma dovrebbe salvare la dignità. L’onore. La faccia insomma, oltre ad evitare l’onta di non chiudere ultima.

Cosa salviamo? Salviamo la prestazione di Busi. E i gol di Brunetta e Sohm. Salviamo i giovani. Quelli da cui deve ripartire il progetto Parma.

D’Aversa ha gli uomini contati, ma non è una novità, Gasperini una squadra che emana bellezza e si crea spazi che sono praterie, fortunatamente per i ducali sciupando poi le occasioni più limpide.

La gara ha davvero poco da dire, il Parma non c’è e i bergamaschi fanno quello che vogliono: il vantaggio arriva al 12esimo con Malinovskyi che calcia da fuori, Kurtic devia appena e la palla si infila.

Il Parma si scioglie, l’Atalanta sfiora bis e tris con Gosens lanciato da Ilcic, palo, poi Sepe. Poi tocca provarci a Freuler, e a Zapata con una traversa che grida vendetta. E’ il 40esimo quando Grassi la butta fuori di troppo.

Finisce il primo tempo, ma la ripresa non promette meglio. Cambia Gasperini, e al 52esimo Pessima si libera della marcatura di Kurtic e batte Sepe con un tiro non troppo potente ma preciso: due a zero.

Pareva essere il momento migliore dei ducali, ma il due a zero ne spegne le velleità. Al festival del gol cercano di partecipare Mahele, che umilia Kurtic ma non passa, e Muriel, conclusione imprecisa.

Il Parma non c’è, gli spazi sono immensi, azione molto veloce fatta partire da Hateboer, poi Pasalic, al primo pallone toccato, confeziona l’assist per Muriel che segna il gol del 3-0. D’Aversa cambia, e sull’asse Busi, che beve Mahele – Brunetta arriva il 3-1. Finita lì? No. Perchè dopo un contropiede clamoroso dell’Atalanta, Pasalic serve Pessina: tiro a botta sicura, Sepe devia sul palo ma sulla respinta è pronto Muriel per il tap-in.

Finita, ancora no: le maglie sono larghe, Pellè imbecca Sohm che dribbla anche Sportiello e insacca. 2-4, quattro gol in dieci minuti. E il quinto, nei dieci minuti e per l’Atalanta, arriva al secondo pieno di recupero: Pasalic calcia a botta sicura, Sepe dice no di piede, ci pensa Miranchuk sulla ribattuta a firmare il 5-2.

Ed è finita. Cosa salviamo? Salviamo la prestazione di Busi. E i gol di Brunetta e Sohm. salviamo i giovani. Quelli da cui deve ripartire il progetto Parma.

TABELLINO

Marcatori: 12′ Malinovskyi, 52′ Pessina, 77′ e 85′ Muriel, 93′ Miranchuk (A), 79′ Brunetta, 88′ Sohm (P)

PARMA: Sepe; Busi, Osorio, B. Alves, Gagliolo (dal 80′ Conti); Grassi (dal 60′ Valenti), Sohm, Kurtic; Kucka (dal 76′ Camara), Cornelius (dal 76′ Brunetta), Gervinho (dal 60′ Pellè) . A disposizione: Colombi, Rinaldi, Balogh, Bani, Laurini, Zagaritis, Dierckx. All: D’Aversa.

ATALANTA: Sportiello; Djimsiti, Romero, Palomino; Maehle, de Roon, Freuler (dal 76′ Pasalic), Gosens (dal 69′ Hateboer); Ilicic (dal 46′ Pessina), Malinovskyi (dal 58′ Miranchuk) ; Zapata (dal 46′ Muriel). A disp: Gelmi, Rossi, Sutalo, Lammers, Caldara, Kovalenko, Ruggeri. All: Gasperini.

Arbitro: Antonio Giua della sezione di Olbia.
Ammoniti: Grassi (P), Hateboer (A)

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