Parma, ecco Kalma: “Realtà fantastica, ci sono i presupposti per fare molto bene”

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Misurato, sicuro di se, veloce come il marketing digitale richiede ma attento a soppesare le risposte come un manager navigato. Ecco Jaap Kalma, nuovo, per usare parole semplici, amministratore delegato ducale.

Un curriculum che fa rabbrividire, olandese, studi a Stanford, esperienze nel lusso, in Ferrari, al Milan.

Italiano perfetto, nessuna Babele di lingue, dite chiamatemi Jaap, parla di progetto “a lungo termine”. Sottolinea l’importanza del progetto stadio, e fa intendere che il futuro non cambia in base alla categoria della prossima stagione.

 

Le sue parole:

“C’è un’occasione enorme in questa città. Parma è una città fantastica, i tifosi hanno un legame sano, costruttivo con il club che viene vissuto positivamente anche nei momenti difficili. Il club ha una storia: siamo quarti in Italia per numero di trofei internazionali. Ha tutte le carte in regola per creare un successo duraturo. Il Presidente è una persona davvero eccezionale, ho sentito tanti parmigiani dire che siamo fortunati ad avere un Presidente così ed è questo uno dei motivi principali per i quali ho sposato questo progetto. Krause è un imprenditore eccezionale con un’organizzazione alle spalle, ma anche dei valori forti che porteranno al successo. Inoltre lui è davvero un parmigiano, ha un rispetto e un interesse nel fare il bene del club e della città che dovrebbe essere un esempio per molti. Sono molto felice di essere qui e lavorare per creare successo nei prossimi anni”

 “In caso di retrocessione esiste il famoso paracadute, se dovesse succedere ci sono le leve da sfruttare nel breve termine. Sono qui da 29 giorni, sto impostando il lavoro per il futuro. Nel breve non ci sono tantissime possibilità a livello di crescita, si lavora sempre sul coinvolgimento dei tifosi e cercheremo di ottimizzare tutto ciò che si può, ma nel breve termine i margini di libertà non sono tanti, non si può rifare tutta l’hospitality o lo stadio, così come non possiamo stravolgere tutta la struttura dell’offerta essendoci già dei contratti commerciali con gli sponsor. Abbiamo lavorato tanto in questi primi giorni, sto conoscendo tutte le persone del club e sto lavorando sui vari dossier aperti. Lo stadio è uno di questi progetti aperti, è un sogno per chi lavora nel business del calcio perché puoi creare un’esperienza per i tifosi, per i partner e per tutto il mondo intorno. Si tratta di un progetto che sta viaggiando velocemente, ma non è l’unico: dobbiamo prendere alcune decisioni per l’anno prossimo”

“Sono cresciuto professionalmente nel mondo del marketing, ho girato molto, quando lavoravo in Ferrari ho scoperto il mondo dello sport dal punto di vista lavorativo. Per chi vede il mondo attraverso gli occhi del marketing lo sport è unico, si parte da un interesse e da un coinvolgimento del pubblico sul quale costruisci valore. Ci sono delle opportunità di basare tutto su partnership e valori veri, questo mi ha sempre ispirato molto; il calcio è un mondo dove credo di poter aggiungere valore ed è una cosa che mi motiva: essere parte di un qualcosa che abbiamo costruito. Vero che per il Covid ci sono dei problemi, io però vedo grandi opportunità per rendere lo sport più sostenibile”

“Quanto tempo ci vuole per attuare tutti i progetti? In realtà non si finisce mai. La parte business dello sport è strettamente legata ai risultati sportivi, si tratta di mettere il tutto sui binari giusti, c’è un percorso di sviluppo per far crescere il club internazionalmente come pubblico e come brand, facendo leva sul significato del club nel mondo. Ci vuole tempo, si può andare più velocemente o più lentamente anche a seconda dei risultati sportivi”

“Un obiettivo è quello del brand: non si tratta di inventarlo, ma è un lavoro archeologico, si scava nel brand, c’è la storia, ci sono i valori. Si tratta di capire cosa significa questo brand e unire a questo i valori del Presidente, creando un qualcosa di autentico e aspirazionale. Alla fine il brand siamo noi, deve essere una cosa per tutti noi.Un altro obiettivo è quello dello stadio, c’è un grado di supporto alto, c’è tanta positività, a Parma è un progetto che si può fare, a differenza di altre realtà. C’è tanto da fare, ci vogliono anni per realizzare uno stadio. Un terzo obiettivo è la creazione di un’organizzazione eccellente, tutti i casi di successo nello sport si sono basati su questo. Nei mesi valutando la posizione in classifica si discute con i partner, in maniera aperta; in alcuni casi ci può essere una riduzione della partnership ma si tratta di una riduzione abbastanza ridotta per il prestigio del club, se calcoli il valore che uno sponsor riceve la differenza non è così grande, dipende dai diritti che uno sponsor ha, ci sono discussioni già aperte e dipende dallo scenario che affronterà il club”

 “Guardando la parte business vedo davvero opportunità. Il Parma nella parte business è un club strutturato bene, poi lo spazio c’è per migliorare. Il club negli ultimi anni è salito dalla D alla A, c’è tanto su cui costruire, faremo tutto per il lungo termine e creare le condizioni per il successo. Nello sport a volte si vince e a volte si perde, lavoreremo per fare sì di vincere tanto”

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