Riva Cambrino lascia Parma, e scoppia la polemica.“L’ennesimo capo dei vigili in fuga da Parma”

Fa eco Marco Maria Freddi, che fa intendere, nemmeno troppo velatamente, come l’assessore alla Sicurezza tenda a “sostituirsi” al Capo dei vigili, oscurandone onori e oneri

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“Per quale motivo, da quando c’è la Giunta Pizzarotti, tutti i comandanti della Polizia Municipale dopo un po’ scappano da Parma?

Anche stavolta, mentre l’assessore Casa cercava di svicolare dai problemi di una città abbandonata da anni allo spaccio e al degrado, il comandante Riva Cambrino ha annunciato di lasciare la nostra città. E’ il quinto comandante in 9 anni.

Nel 2019 chiedevamo a sindaco e giunta conto di questa fuga di comandanti, ricevendo ovviamente risposte evasive.

La risposta forse l’ha data oggi proprio l’ex comandante dicendo che avrebbe lasciato Parma per andare a Modena in un “comando molto dinamico”. Lasciando intendere che Parma non lo è.

Del resto cosa puoi aspettarti da una giunta che è scesa in piazza contro i Decreti Sicurezza solidarizzando con ONG e trafficanti di uomini? Quale sicurezza può garantire un’amministrazione che si preoccupa più dei clandestini che dei suoi cittadini? Le cronache cittadine riportano giornalmente episodi di violenza e degrado.

Il disinteresse della giunta si ripercuote sul corpo della Polizia Locale: dopo nove anni di Pizzarotti lo troviamo depauperato nell’organico e nelle dotazioni e con agenti demotivati. Un clima di certo non ideale per lavorare con serenità. Per avere risultati servono programmazione, obiettivi e soprattutto continuità. Auspichiamo per la città un’inversione di rotta, ma adesso è troppo tardi e i parmigiani dovranno subire ancora per un anno le narrazioni di Sindaco e assessori sulla ‘sicurezza percepita’ mentre vorrebbero solo una città veramente più sicura”.  Attacca così il gruppo Lega in Consiglio Comunale a Parma.

A loro fa eco Marco Maria Freddi, che fa intendere, nemmeno troppo velatamente, come l’assessore alla Sicurezza tenda a “sostituirsi” al Capo dei vigili, oscurandone onori e oneri.

“Con l’interrogazione all’amministrazione sui rapporti tra il delegato alla sicurezza ed il Comandante della Polizia Municipale, alla fine, avevo centrato il problema ed evidentemente anche ragione sulla insostenibilità delle due posizioni sui cui l’assessore, ha semplicemente glissato.

Ad un anno dalle elezioni questo ulteriore passaggio, l’ennesimo cambio al vertice della polizia cittadina, avvilisce ancora di più l’azione di un assessorato che sullo stupefacente sensazionalismo antidroga – materia che non compete all’assessorato, tantomeno al delegato – è ormai arrivato al capolinea.

Incapace di capire che la scelta è stata inutile quanto miope, il consiglio non richiesto è quello di fermarsi per evitare ulteriori danni che evidentemente non è in grado di prevedere.

La questione spaccio è cosa seria, più seria di una speculazione politica dedicata all’inseguimento mediatico, al facile applauso di pancia, troppi giovani, da troppi anni, pagano molto caro la furia ideologica proibizionista.

La visione antiscientifica ed antistorica sul consumo ha visto carriere e vite spezzate ancor prima che potessero iniziare per aver fumato uno spinello o ceduto modiche quantità di sostanze.

Questa inutile e furiosa battaglia è persa ed è persa da cinquant’anni, le soluzioni sono altre ed il mondo è lì a dimostrarlo”.

 

 

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