Caro Giuliano…
Prendo la “rincorsa” con I respiri…
(Un attimo)
È il quarto tentativo che faccio per provare a scrivere qualcosa di sensato con i polpastrelli che tremano impazziti sullo schermo del telefono…
È una di quelle giornate dove si stacca(come fosse intonaco dal muro di un palazzo) un pezzettino di cuore e precipita perdendosi nel buio e nel profondo…
Quanti ricordi mi legano a te.
Tanti, troppi…
Sono “mummificato” sul divano e un film… un bellissimo film scorre davanti a me…
Vedo la tua andatura ondeggiante (divenuta autentico marchio di fabbrica) con quell’ immancabile cravatta gialla con fantasie blu svolazzare in balia del vento nell’area di sevizio di Maribor in Slovenia e le tue grosse mani porgere due piatti di plastica trabordanti di pasta al sugo (che ti colava sui polsi) a due severi e irreprensibili poliziotti(che dalle cicatrici in faccia avevano sicuramente combattuto al fronte nelle guerra dei Balcani) e mi echeggia nelle orecchie il tuo rivolgerti a loro con un “Magniv?” in dialetto… e il loro rimanere completamente basiti non capendo cosa volessi da loro.
Vedo le cene da Cioffi a Empoli con gli immancabili cori e il lancio di cotolette da parte di qualcuno di noi che tu (giustamente) non digerivi proprio.
Vedo le casse di vino che tu contrassegnavi con “GOTT” che stava per gutturnio e “MIST” che stava per mistura(dentro nessuno ha mai realmente saputo cosa ci fosse) finire in quattordici secondi… mentre ridevamo disposti in cerchio… una dietro l’altra… al ritorno dalle trasferte al ritmo del tuo “Saa la varomiaaa” che urlavi con le guance incandescenti e la tua voce baritonale.
Rivedo le riffe mentre marciavamo sul pullman con premi assurdi(palloni sgonfi e sciarpe sponsorizzate su un lato) mentre ti facevamo ridere al grido di”questa riffa é una truffa! “.
Rivedo i tuoi panini con fette di mortadella spesse 5 centimetri e la tua celeberrima ampolla contrassegnata con la scritta” VELENO”in cui affogavano nell’alcol puro centinaia di zollette di zucchero che ti infiammano le budella fino al Giovedí mattina.
Rivedo i tuoi mitici panettoni che ci “rifilavi” quando andava bene fino a Maggio
Ricordo uno per uno tutti i pranzi al Petitot con le prenotazioni telefoniche facendo lo spelling lettera per lettera del cognome perdendo un quarto d’ora per farti capire bene le generalità e in quanti saremmo venuti a mangiare.
MI MANCHERAI GIULIANO
mi mancherà non vederti piú arrivare la mattina presto e urlare all’autista del pullman (che magari si sbagliava fermandosi 200 metri piú in là) ” At ghé da gnirr che che… cheer vacca m…. veh!”.
O quando dicevi a noi giovani… “Vam a tòr la gaséta vigliac”…
SI MI MANCHERAI
E quando tornerò allo stadio
mi mancherà non vedere piú la tua FIAT bianca parcheggiata al limite del selvaggio fin quasi sugli scalini del Petitot.
In questi casi vi é un ricco campionario di banalità e frasi fatte… tendenzialmente si é portati a dire”Vivrai per sempre nei nostri cuori”
Con te é diverso… perché sarà realmente cosí
Sarà per sempre