Vaccini – Bonaccini bacchetta le multinazionali: “Mancano le dosi, non l’organizzazione”

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«Non spetta a me dare pagelle alle singole Regioni, ma è sempre più evidente che a mancare sono i vaccini più che l’organizzazione». Lo dice, in un’intervista alla Stampa, il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che da poche ore ha lasciato l’incarico di presidente della Conferenza delle Regioni.

«C’è un piano vaccinale ed è nazionale. Ho appena concluso un sopralluogo agli hub vaccinali di Bologna e Ferrara insieme al generale Figliuolo e al capo della Protezione civile Curcio: entrambi hanno potuto apprezzarne l’efficienza, la coerenza del lavoro rispetto alle priorità indicate dal governo, l’entusiasmo e la professionalità di operatori sanitari e volontari», afferma. «Non dimentichiamoci – aggiunge – che all’Italia è stato consegnato il 60% in meno dei vaccini previsti: qui a doversi fare un esame di coscienza serio sono le multinazionali farmaceutiche».

Parlando poi dell’avvicendamento con Fedriga, Bonaccini spiega che «ho guidato la Conferenza delle Regioni collaborando con cinque governi diversi e con colleghi presidenti di colore politico differente, cercando sempre l’unità delle posizioni. Il mio mandato era a disposizione, anche alla luce della schiacciante maggioranza di regioni di centrodestra. Avevo solo chiesto, questo sì, una soluzione unitaria, per non lasciare un vuoto o spaccare la Conferenza in questo momento. Così è stato e sono contento. Massimiliano Fedriga, il nuovo presidente, potrà contare sul mio sostegno».

Zona arancione premia i nostri sforzi. ‘Non abbassare la guardia, con vaccini verso uscita da pandemià –  «Il ritorno in zona arancione premia gli sforzi, le attenzioni e i sacrifici di tutti gli emiliano-romagnoli nell’ultimo mese». Lo dice il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, insieme all’assessore alla Salute Raffaele Donini, commentando la firma dell’ordinanza del ministro della Salute che, da lunedì, riporta la regione in zona arancione.

Una situazione che, dicono, «permette a ragazze e ragazzi di tornare in aula anche alle superiori. Così come ai negozi di riaprire, seppure con limitazioni importanti in diversi comparti. Il nostro obiettivo è quello di non dover fare di nuovo passi indietro più avanti, vogliamo anzi creare le condizioni per nuove, ulteriori riaperture non appena sarà possibile farlo. Per questo invitiamo tutti a non abbassare la guardia e a continuare a rispettare le norme in vigore, a partire dal divieto di assembramenti. Stiamo proseguendo con la campagna vaccinale: abbiamo superato il milione di somministrazioni e insieme al Governo stiamo lavorando per fare molte più somministrazioni, contando sull’arrivo in Italia di nuove forniture, molto più consistenti. Più vacciniamo più ci avviciniamo all’uscita dalla pandemia: non l’Emilia-Romagna è pronta a farlo».

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