AstraZeneca, il vaccino e la paura. “Ora, noi cittadini, cosa dobbiamo pensare?”

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“Esiste un problema di comunicazione in questo Paese.

L’ultimo episodio è riconducibile alla gestione del vaccino Astrazeneca sul quale si è puntato. Tanto, troppo. Ebbene, domenica sera durante la messa in onda di un programma televisivo, (e vista l’importanza sarebbe stato un gesto utile proporlo su più reti) è stato comunicato dal commissario per l’emergenza, il Generale Figliuolo, il tanto atteso cambio di marcia, preannunciando che entro aprile si sarebbe arrivati a vaccinare 500.000 persone.

Perfetto… finalmente.

Poi tra lunedì e martedì, le prime notizie, su presunte morti o ricoveri di persone in gravissimo stato, hanno trovato ridondanza sui social e media senza nessuna conferma dal ministero della salute circa la possibilità di relazione tra vaccinazione e decessi.

Nel frattempo si chiede fiducia alla popolazione, ma il Piemonte ritira parte dei vaccini Astrazeneca, e viene bacchettato dal Governo per questo.

Anche le Marche però non stanno a guardare, e ritirano il lotto incriminato.

Dal Governo nessuna voce, nessuna notizia in merito.

Infine è di ieri la notizia della sospensione cautelare del vaccino Astrazeneca nel nostro Paese ed in almeno altri 4′ della comunità europea.

Nel frattempo si continua a chiedere fiducia al popolo, ma del volto del Presidente del Consiglio in TV non v’è traccia, solo una laconica dichiarazione del ministro Speranza.

Nel frattempo qualcuno che ha già effettuato la prima inoculazione del vaccino, come potrà sentirsi?

Nel frattempo si continua a chiedere fiducia al popolo, ma come potrà reagire lo stesso popolo, giovedì, quando EMA emetterà il suo verdetto circa la sicurezza del vaccino?

Qualcosa è andato storto, almeno a livello comunicativo”.

Lettera firmata

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