Covid, vaccino: sospesa la somministrazione del lotto Astra Zeneca incriminato “ABV2856 scadenza 05/2021”

0

Blocco precauzionale per un lotto di vaccini anti-Covid AstraZeneca in Italia. Dopo la segnalazione di «tre eventi avversi fatali» legati, secondo i primi accertamenti, a trombosi e coaguli del sangue,l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha emesso in via precauzionale un divieto di utilizzo del lotto ABV2856 – distribuito in tutte le Regioni – su tutto il territorio nazionale. I decessi riguardano tre militari in Sicilia ai quali erano state somministrate dosi dal lotto indicato. Ma l’allarme si estende anche ad altri Paesi Ue che, per un lotto differente finito sotto accusa, hanno deciso di fermare le vaccinazioni col farmaco AstraZeneca.
Ciò anche se, al momento, non è ancora stato provato un nesso di causalità tra decessi e vaccino e la stessa Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha affermato che si può continuare ad utilizzarlo mentre sono in corso indagini più approfondite

«Si è arrivati alla sospensione di un lotto del vaccino AstraZeneca in seguito alla comunicazione, partita anche dalla Procura di Siracusa, relativa a tre eventi avversi fatali che hanno portato alla necessità in via precauzionale al fine di acquisire tutti gli elementi di esclusione di un nesso di causalità. I dati non sono causalmente provati e vanno ulteriormente investigati. Ieri abbiamo pubblicato il secondo Rapporto degli eventi avversi per tutti i vaccini; ci sono stati in generale una quarantina di decessi, tutti valutati come non correlati al vaccino stesso”: lo ha spiegato il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini.

L’Azienda Usl di Parma, con un comunicato nel pomeriggio riferisce di aver sospeso immediatamente l’utilizzo del lotto di AstraZeneca “ABV2856 scadenza 05/2021”, dopo il provvedimento urgente di oggi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con il quale è stato disposto il divieto di somministrazione di vaccini provenienti da questo lotto dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi. “L’utilizzo di questo lotto di vaccini è stato subito sospeso – spiega il sub commissario sanitario dell’Azienda Usl di Parma, Romana Bacchi –: la campagna vaccinale dispone di un sistema di tracciabilità per ogni singola dose”. Al momento non sono stati registrati eventi avversi gravi nelle persone vaccinate con le dosi provenienti dal lotto sospeso. “Abbiamo preso immediatamente i provvedimenti richiesti da Aifa e dalla Regione Emilia-Romagna per il lotto in questione: la campagna vaccinale prosegue comunque con le somministrazioni previste”, ricorda Bacchi.

«Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19». Così l’azienda che produce il vaccino in una nota diffusa in serata. “A seguito della recente segnalazione di alcuni eventi avversi gravi segnalati in concomitanza temporale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro Covid-19, l’Azienda – si legge nella nota – sta collaborando con le Autorità sanitarie e regolatorie che stanno procedendo agli accertamenti necessari».  «Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni – continua l’azienda – non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro COVID-19».
«Il numero di questi eventi – conclude la nota – è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale. AstraZeneca intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo sono state prontamente informate le Autorità competenti».

Sono 11.907 le dosi del vaccino AstraZeneca provenienti dal lotto ABV2856 scadenza 05/2021 – il cui utilizzo è stato sospeso oggi da Aifa per precauzione – che sono state utilizzate fino ad oggi in Emilia-Romagna. Su un totale di 60.691 dosi di vaccino AstraZeneca somministrate in regione. A oggi, precisa l’assessorato regionale alla Sanità, in Emilia-Romagna non si sono osservate reazioni anomale. La decisione di Aifa, come è stato sottolineato dall’Agenzia stessa, è stata presa “a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19”. Aifa ha quindi deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e “si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, Agenzia del farmaco europea”. Aifa ha inoltre chiarito che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi”.

Il primo allarme è stato acceso sulla morte di Stefano Paternò, 43 anni, maresciallo della Marina militare in servizio ad Augusta, nel Siracusano. Originario di Corleone (Palermo), ma residente a Misterbianco (Catania), è morto due giorni fa per un arresto cardiaco nella sua abitazione. Il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino. Il secondo caso riguarda Davide Villa, 50 anni, poliziotto in servizio alla squadra mobile di Catania, impegnato in delicate indagini anche per lo Sco. Si è sentito poco bene un giorno dopo la somministrazione del vaccino dello stesso lotto ABV2856 di Astrazeneca. E’ stato suo fratello, il noto fotoreporter Fabrizio Villa, a portarlo in ospedale. E’ morto cinque giorni fa all’ospedale San Marco, due settimane dopo il ricovero per un’emorragia cerebrale.

«Si tratta di un lotto che è stato commercializzato sia in Italia che in Europa. Stiamo indagando e purtroppo non è facile visti i numerosi soggetti coinvolti. Non dobbiamo creare allarmismo ma le nostre scelte sono dettate dalla tutela della salute pubblica». Lo ha detto all’ANSA il procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino in merito all’inchiesta sulla morte di Stefano Paternò, sottufficiale della Marina militare ad Augusta, deceduto per un arresto cardiaco il giorno dopo essersi sottoposto alla prima dose di vaccino AstraZeneca che fa parte di un lotto di migliaia di fiale distribuito in tutta Europa.

L’Agenzia italiana del farmaco Aifa «sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità». Lo comunica l’Aifa in merito alla decisione di vietare l’utilizzo sul territorio nazionale di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19 dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi. Aifa comunicherà tempestivamente «qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile».

Sono una decina le persone che la Procura di Siracusa ha iscritto nel registro degli indagati per la morte di Stefano Paternò, 43 anni, sottufficiale della Marina militare ad Augusta, morto ieri mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione. Il giorno prima si era sottoposto alla prima dose di vaccino dello stesso lotto di cui oggi l’Aifa ha chiesto il sequestro. Il procuratore capo Sabrina Gambino  ha iscritto tutta la catena di distribuzione del vaccino dalla società Astrazeneca che lo produce, fino al personale sanitario dell’ospedale militare che si è occupato dell’inoculazione. L’accusa per tutti è di omicidio colposo. 

La Procura di Catania ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati e ipotizzando l’omicidio colposo, sulla morte di Davide Villa, 50 anni, agente della squadra mobile di Catania, deceduto 12 giorni fa dopo l’inoculazione del vaccino. Al poliziotto è stata somministrata una dose proveniente dallo stesso lotto di cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale.
L’inchiesta è stata aperta su notizie di stampa. Le indagini sono state delegate dal procuratore Carmelo Zuccaro ai carabinieri del Nas di Catania. Villa, poliziotto esperto della squadra mobile della Questura che collaborava a indagini delicate con lo Sco, si era sentito male il giorno dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca, che aveva ricevuto durante le inoculazioni delle dosi con gli altri colleghi. Era stato il fratello Fabrizio, noto fotoreporter internazionale, ad accompagnarlo in ospedale, dove sue condizioni di salute si sono aggravate. Davide Villa è deceduto nell’ospedale San Marco di Catania per una grave trombosi che gli ha causato un’emorragia celebrale.

Dosi del vaccino anti-Covid AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856 sono state distribuite in tutta Italia. E’ quanto apprende l’ANSA. L’Agenzia italiana del farmaco Aifa ha deciso oggi, in via precauzionale, di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi avvenuti in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto indicato.

Anche in Emilia-Romagna, a seguito del provvedimento urgente adottato oggi da parte dell’Aifa dopo la segnalazione di alcuni ‘eventi avversi gravì, è stato disposto il divieto di utilizzo del lotto di vaccino Covid-19 AstraZeneca ‘ABV2856 scadenza 05/2021″‘. Lo riferisce la Regione: l’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha inviato, infatti, immediata comunicazione a tutte le strutture competenti, con la richiesta di verificare e comunicare la disponibilità di confezioni di questo lotto e, se presenti, di accantonarle, conservandole in frigorifero e corredandole di apposita dicitura ‘Non utilizzare’, in attesa di nuove disposizioni e controlli da parte di Aifa.  E’ in corso su tutto il territorio regionale l’accertamento sulla presenza di dosi di questo lotto vaccinale. La comunicazione della Regione è stata inviata a tutte le direzioni Generali e Sanitarie di Aziende sanitarie e ospedaliere, Irccs, Dipartimenti di Cure Primarie e Dipartimenti Farmaceutici Aziendali, con richiesta di diffusione ai Medici di medicina generale e di risposta a stretto giro alla struttura di Farmaco vigilanza della Regione.   I carabinieri del Nas di Parma stanno recuperando e sequestrando, in coordinamento con l’Asl di Modena, le dosi del lotto ABV2856 di AstraZeneca nella provincia emiliana. I militari si muovono a seguito dei provvedimenti di sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Siracusa.  I vaccini con quel lotto sono stati al momento ritirati e raccolti per essere presi in custodia dal Nas. Il protocollo vaccinale, anche delle forze dell’ordine, è proseguito con altri lotti.  A Pavullo (Modena), nel centro vaccinazioni, si stava proseguendo con la somministrazione del vaccino del lotto Astrazeneca bloccato dall’Aifa e «solo l’intervento di un appartenente alle forze di polizia ha scongiurato che i sanitari proseguissero l’inoculazione vietata e sospendessero le attività dopo aver verificato quanto appreso». Lo riferisce il Nuovo sindacato carabinieri Emilia-Romagna, chiedendo «maggiore interazione e controllo sulle vaccinazioni per evitare che mentre tutta la nazione è a conoscenza che l’Aifa ha già posto il divieto di somministrazione del lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca, centri Ausl proseguano con le vaccinazioni».  «Siamo certi che oltre a Modena, anche a Ferrara le forze di polizia sono state vaccinate con il lotto incriminato. Ora , questo sindacato è consapevole che è prassi per la cosiddetta ‘farmacovigilanza’ quando si è davanti a una possibile reazione grave, non nota e collegata alla vaccinazione, sospendere l’uso del lotto incriminato, però non si comprende per quale motivo la sospensione non avvenga in tempo reale ed in tutti i punti di vaccinazione contemporaneamente. Chiediamo che tutti i militari vaccinati con quel lotto siano seguiti nel decorso post vaccino onde evitare ulteriori vittime».

Secondo i primi dati, in Liguria sono 23 le segnalazioni totali di reazione avversa per AstraZeneca, di cui 9 del lotto interessato. Si tratta di reazioni non gravi, tutte risolte o in fase di miglioramento. Seguiremo con attenzione tutte le evoluzioni per informarvi come sempre in modo trasparente e puntuale”. Lo ha riferito il presidente Giovanni Toti con un post su Facebook. “Al momento – ha aggiunto Toti – non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino. Tutta la nostra sanità è già operativa, Alisa ha informato tempestivamente le Aziende sociosanitarie liguri, che ne hanno sospeso la somministrazione e stanno già effettuando una ricognizione”.

La Toscana ha provveduto a sospendere l’utilizzo di 15 dosi non ancora utilizzate del lotto Abv2856 del vaccino AstraZeneca, come da indicazione precauzionale di Aifa. Il lotto, oggetto di indagini, è arrivato in Toscana nel mese di febbraio: dall’11 al 23 febbraio, spiega una nota della Regione, sono state somministrate 15.743 dosi senza che siano emerse criticità particolari nelle persone che hanno ricevuto la prima dose.  Il divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale è stato disposto da Aifa in via cautelativo, in attesa degli esiti di tutte le verifiche del caso. Procede, invece, con regolarità la somministrazione delle dosi AstraZeneca relativamente ad altri lotti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here