Covid – Sul lavoro 70 contagi su 100 sono donne

Vittime femminili, l'Emilia Romagna è seconda

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Sono femminili 70 contagi professionali ogni 100: le donne sono le più colpite dal Covid sul lavoro, con ben 102.942 contagi sul totale di 147.875 denunce pervenute al 31 gennaio 2021. La categoria più colpita dal contagio è quella dei tecnici della salute: in primis le infermiere, con il 70% dei casi, seguite dalle operatrici socio sanitarie e socio assistenziali. I decessi al femminile registrati sono 79. E’ quanto emerge dal ‘Dossier donne’ che l’Inail ha preparato in vista dell’8 marzo.

«Una drammatica disparità di genere» per la Fials, «che rivela chi si è esposto di più al virus: la maggioranza di chi combatte in prima linea è di sesso femminile».
L’età media delle contagiate è di 46 anni. Più elevata quella di chi non ce l’ha fatta, che è di 56 anni. Geograficamente gli infortuni prevalenti si concentrano in Lombardia (28,3% delle denunce femminili), seguita da Piemonte (15,4%), Veneto (11,1%) ed Emilia Romagna (8,5%). A registrare il maggior numero di vittime femminili, con un il 39,2%, è sempre la Lombardia, seguita da ER (15,2%) e Piemonte (8,9%).

«Numeri drammatici, che ci allarmano e destano preoccupazione per questa terza ondata – evidenzia Giuseppe Carbone, segretario generale Fials -. Il fatto che le più colpite siano le infermiere purtroppo non ci sorprende. Certo non ci aspettavamo un dato così eclatante. In assenza di un piano pandemico, abbiamo assistito all’interno delle strutture agli sviluppi della pandemia nelle sue diverse fasi: prima non c’erano i Dpi, poi il numero arscarseggiava, infine credevamo di poter stare tranquilli sugli accantonamenti, ma apprendiamo dalle recenti inchieste giudiziarie che alcune mascherine non erano a norma. E’ gravissimo».

«Chiediamo che venga fatta chiarezza al più presto – attacca Carbone – affinchè si accertino i livelli di responsabilità. Ritengo opportuno che si rivedano immediatamente i protocolli di sicurezza a salvaguardia dell’incolumità di tutti i professionisti sanitari, che per oltre il 30% stanno anche accusando i sintomi della sindrome da stress post traumatico. Per non parlare degli strascichi di chi si è ammalato».

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