Trasferito Mescolini, procuratore e Pm caso Aemilia. Bernini soddisfatto: “Aveva legami con il PD”

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Il plenum del Csm all’unanimità ha disposto il trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale di Marco Mescolini, procuratore a Reggio Emilia. Deciso anche il suo trasferimento fuori regione.

L’istruttoria del procedimento ha accertato che il Procuratore mentì ai suoi sostituti giurando sui suoi figli di non conoscere Luca Palamara, ex capo dell’Anm e della corrente Unicost, cosa poi risultata falsa. Mescolini chiese inoltre ai pm titolari del fascicolo sugli appalti del Comune di non iscrivere nel registro degli indagati il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, e impose il rinvio delle perquisizioni negli uffici comunali a ridosso delle Amministrative di giugno 2019. Intervenne anche sul caso Bibbiano.

Questi fatti in comune hanno una cosa, il coinvolgimento di qualche esponente del Partito democratico.

A esprimere soddisfazione sulla decisione arriva  Giovanni Paolo Bernini, esponente di Parma di Forza Italia.  Era tra gli imputati nel processo Aemilia in cui si è visto prosciolto per prescrizione. Nel processo Mescolini era pm della Dda di Bologna, rappresentante della pubblica accusa.

“Per la prima volta nella storia giudiziaria italiana il Csm ha dichiarato l’incompatibilità ambientale in Emilia-Romagna per il procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini in quanto ritenuto poco credibile a causa dei suoi forti legami con un partito politico, il Partito Democratico”.

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