Fidenza – Sfida a colpi di seggiola tra due bande di minorenni

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Il sindaco di Fidenza Andrea Massari racconta una rissa avvenuta sabato sera a Fidenza.
“Prima di tutto grazie alla Polizia Locale e ai Carabinieri della Compagnia per il loro intervento che ha evitato il peggio.
Ho sentito ieri sera il gestore del locale che si è trovato verso le 18.45 al centro della rissa esplosa all’ombra dell’obelisco e per fortuna ha subito solo alcuni danni all’arredo e tra i primi a chiamare le Forze dell’Ordine.
Polizia Locale e Carabinieri al loro arrivo hanno trovato due bande di adolescenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni che erano passate dagli insulti ai fatti, compreso il lancio di alcune seggiole scippate dal locale più vicino.
L’intervento tempestivo dei 5 agenti della Polizia Locale e dei militari ha preso alla sprovvista i due gruppi rivali e, mentre alcuni sono scappati, le Forze dell’Ordine sono riuscite a bloccare sei soggetti, tutti identificati.
Tra questi diversi ragazzi principalmente di nazionalità italiana (tra loro anche fidentini e salsesi). Il titolare del locale pubblico che si è trovato tra i due fuochi ha dichiarato agli agenti di non aver subito danni particolari, eccezion fatta per un tavolone sul quale è andato a cadere uno dei giovani, spintonato da un rivale.
Un minorenne calabrese risulta al momento l’unico con lievi ferite, ovvero una escoriazione alla fronte rimediata durante la colluttazione.
Cosa abbia fatto scoppiare la rissa lo stanno accertando le indagini, supportate da numerose riprese video che le Forze dell’Ordine hanno acquisito, tra le quali una di ottima definizione che ha seguito dall’inizio l’intera vicenda, riprendendo volti e dinamiche.
“Fenomeni in giro ne abbiamo? Certo e mi fa piacere che un buon gruppo dei giovani che oggi hanno fatto scoppiare una rissa in piazza Garibaldi siano stati fermati e identificati grazie all’intervento tempestivo della Polizia Locale e dei Carabinieri della Compagnia di Fidenza, che anche stavolta hanno fatto un ottimo lavoro. Ora credo che sarebbe interesse di tutti, anche delle famiglie di questi ragazzi, che non ci si fermasse all’identificazione ma che la giustizia minorile potesse scegliere la strada innovativa di un percorso capace di mettere insieme sia la riparazione del danno sia un minimo di crescita attraverso il servizio a favore della Comunità”.
Il vicesindaco Davide Malvisi commenta il blitz degli agenti poco prima delle ore 19.
“Una manifestazione plastica dello stesso disagio che ha riempito le cronache a Parma con le gang di piazzale della Pace, Bologna e in tante altre città, da quelle piccole a quelle grandi. Non stiamo parlando di cose diverse dalle scene in cui centinaia di ragazzi assembrati fanno l’aperitivo nelle grandi città, rischiando grosso con il Covid e si mettono ad insultare le pattuglie delle Forze dell’Ordine che arrivano per allontanarli. La situazione portata dal covid è stata come benzina sul fuoco per i più giovani, questo lo capiamo. Così come capiamo che i ragazzi abbiano vissuto una fase devastante della loro vita, lo stesso non può essere, però, che fatti gravi restino senza conseguenze”.
Dicevo, intanto, grazie alla Polizia Locale e ai Carabinieri per il loro intervento che ha evitato il peggio.
Ragioniamo bene su questa cosa: da un lato bisogna guardare al problema del disagio di una generazione compressa che sta facendo ovunque più danni della grandine. Non sono tuttologo e non ho la soluzione pronta, e non parlo di ciò che non conosco. Non mi convincono certe letture su questi episodi avvenuti in tante altre città che scomodano l’eccessivo benessere o i troppi soldi in tasca che hanno questi ragazzi. Ma una cosa invece mi interessa e credo interessi tutti perché parla di giustizia: non serva a nulla che i ragazzi beccati e fermati se la cavino con una segnalazione alla Procura dei minori.
Ma di cosa parliamo per loro? Di poco più di un foglietto per farci l’ennesima storia Instagram. Quando hai 15-16 anni le cose le capisci e sarebbe davvero più educativo che questi ragazzi finissero a lavorare con gli operai del comune o ad aiutare la Caritas a servire i pasti a chi ha bisogno. Non fra due o tre anni ma dalla prossima settimana”.

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