Parma, ecco il Pellè bis: “Felicissimo di essere qui. Sono positivo, voglio fare bene”

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Inizia la nuova avventura di Graziano Pellè a Parma, un ritorno per lui, che ha segnato gol a grappoli in ogni campionato e in ducale cercherà di dimostrare di essere ancora all’altezza della serie A dopo stagioni all’estero.

Ecco le sue parole:

“Per quanto riguarda la condizione fisica, ho continuato a lavorare nonostante la stagione fosse finita a fine anno, perché ero entrato nelle voci di mercato e così ho cercato di tenermi pronto. Ovviamente la parte con la squadra è sempre un’altra cosa, bisogna essere intelligenti nell’entrare e dare una mano nel momento giusto. Non c’è tempo da perdere perché è un momento particolare, il Mister decide chi gioca e chi non, siamo tutti a disposizione e spero nel momento in cui dovessi giocare, senza trovare alibi legate alla condizione fisica, di poter dare una mano. La scelta di andare in Cina al momento era stata la migliore che potesse capitarmi, per vari motivi. Quando uno si comporta in maniera professionale, riesce a dare il massimo in qualunque parte del mondo si trova; avevo raggiunto una maturità tale da rispettare un campionato che è sì al di sotto di quelli europei ma nel quale a livello di allenamenti si lavora sempre con intensità e con ragazzi che danno il meglio per il calcio. Ho avuto degli allenatori come Magath che è sullo stile di Zeman: corsa, forza, gradoni. C’è anche la pre-attivazione prima degli allenamenti, c’è il rimanere lì dopo, molto dipende da come si è: io rispettavo molto il lavoro, economicamente mi ha cambiato la vita, volevo quindi dare sempre il massimo”

Sono arrivato in un momento particolare, ma di questo ne ero ben cosciente: sono felicissimo e orgoglioso di essere qui, ringrazio il direttore e la società, questa scelta l’ho voluta fortemente, sono estremamente positivo a livello mentale, inutile pensare alla situazione; certo bisogna essere coscienti della classifica ma non possiamo piangerci su. Dobbiamo cercare di reagire, il calcio cambia da un momento all’altro, sia in positivo che in negativo, la nostra situazione è in negativo quindi possiamo solo svoltare in maniera positiva. Cercherò di aiutare e dare una spinta anche a livello mentale, dobbiamo essere orgogliosi dentro e cercare di ribaltare la situazione”

“In carriera ho trovato l’equilibrio giusto, dopo la mia prima esperienza a Parma; mi impegnavo molto, con Giovinco in avanti mi sacrificavo molto; dopo ho raggiunto quella maturità nel capire realmente cosa bisogna fare. Il calcio è un lavoro e devi curare i minimi dettagli per poter arrivare al massimo. Dopo ho avuto un exploit a livello internazionale, ma non che prima fosse colpa degli altri, era un mio modo di approcciare questo lavoro. Sono abbastanza cambiato, sono più completo rispetto a prima. Mi piace in generale la pressione, spero ovviamente di passare tempi migliori ma vuoi o non vuoi il calcio è questo, sei sempre sotto pressione ogni domenica, poi le cose possono andare bene o male, fa parte del nostro lavoro. Bisogna viverla in maniera positiva, altrimenti la negatività la riporti poi in campo, sono convinto di approcciare il tutto in maniera dunque positiva; siamo una squadra ampia, fatta di tanti giocatori, dobbiamo darci una mano, non è il singolo a svoltare ma lo si fa tutti insieme”

“Questo è un periodo particolare, non solo a livello calcistico; la Serie A prima di questo momento era in fase di crescita e la mentalità si stava anche aprendo con investimenti da parte delle squadre in strutture e stadi che a livello internazionale fanno la differenza. La Serie A è sempre affascinante, è uno dei campionato più belli e combattuti. Perché ho scelto Parma? Ho avuto una serie di chiamate per poter ripartire, ho aspettato per poter fare la scelta giusta, il Parma mi ha dimostrato più voglia. Qui ci sono stato diverso tempo fa, sono abbastanza orgoglioso, mi piace cercare di dare alle persone ciò che ti trasmettono, penso di voler dare di più a questa piazza. Il Mister è quello che decide, noi ci dobbiamo mettere a disposizione. Per quanto riguarda l’approccio all’allenamento al Mister piace fare le cose per bene, pretende da noi il massimo e questo è solo un bene. Di allenatori bravi ne ho avuti, la differenza è tanta quando lavori con allenatori che hanno voglia di fare il massimo, lui pur essendo giovane ha le idee e chiare e noi dobbiamo seguirlo al massimo

“Ho ringraziato Zirkzee di persona, mi avevano segnalato cosa avesse detto su di me; avendo giocato nel Feyenoord sono contento di essere stato uno dei suoi giocatori favoriti all’epoca. Lui ha qualità, prestanza fisica, è giovane e noi compagni dobbiamo cercare di aiutare a tirare fuori il meglio da questi ragazzi; lui deve dimostrare grande voglia di migliorare. Siamo tanti attaccanti ma questo è un bene, chi gioca deve fare il massimo, sono tutti ragazzi bravi caratterialmente, dobbiamo aiutarci l’uno con l’altro per fare il massimo per la squadra. Cercherò sicuramente di fare il massimo, poi a fine anno ne riparleremo, sperando di aver portato qualcosa in più. Il calcio non è solo questione fisica o di talento, è importante anche la parte mentale nelle scelte e nella gestione di momenti positivi e negativi, credo di aver ottenuto negli anni un’apertura mentale tale da poter gestire al massimo questi sbalzi che il calcio ti porta ad avere”

“Il covid in Cina è partito in inverno, quando non si giocava e noi eravamo in ritiro all’estero, quando siamo tornati la situazione era già migliorata, hanno rispettato le regole la massimo. Abbiamo giocato in una bolla per 5 mesi in via precauzionale, nonostante la popolazione vivesse normalmente. Non è stato un anno facile, ma credo non lo sia stato per nessuno”.

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