Covid: “Urgente il Recovery Plan con attenzione alle politiche sanitarie. Nulla sarà più come prima”

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“Il covid-19 ha segnato tutti noi. Le nostre menti non saranno più le stesse. Un po’ come successe l’11 settembre 2001.

Il lutto, l’isolamento, la perdita di reddito e la paura stanno innescando problemi di salute mentale o esacerbando quelli già esistenti. A fronte di una spesa per la salute mentale in Italia del 3,5% del Fondo Sanitario Nazionale sarebbe stato necessario almeno il 5% già prima del Covid-19. Lo ha messo in evidenza un’indagine condotta su 130 Paesi che ha mostrato l’impatto devastante del Covid-19 sull’accesso ai servizi di salute mentale e sottolineato l’urgente necessità di maggiori finanziamenti. L’Oms ha evidenziato il sottofinanziamento cronico per questo settore già prima della pandemia. Si spende infatti meno del 2% dei budget sanitari nazionali.

Secondo Fratelli d’Italia vi è un estremo bisogno di maggiori investimenti e di più risorse, a partire dal Recovery Plan, nell’ambito del necessario potenziamento più complessivo dell’assistenza territoriale, come la pandemia ha evidenziato.

Uno psichiatra pubblico ogni circa 10mila cittadini adulti (9.588 dati istat residenti) e uno psicologo pubblico circa ogni 12mila cittadini (11.899 dati istat residenti), con una età media di 52 anni per i medici e di quasi 56 anni per gli psicologi.

Si tratta di numeri critici sia per gli psichiatri che per gli psicologi, che non consentono ai Dipartimenti di Salute Mentale (DSM), e più in generale alle ASL per quanto riguarda le dipendenze, i consultori, i servizi per la disabilità e i distretti sociosanitari, di rispondere in modo appropriato ai bisogni assistenziali di natura psicopatologica, con importanti diseguaglianze regionali che stanno sempre più crescendo.

Va, inoltre, considerata anche la carenza nei DSM delle altre figure professionali centrali per una risposta multiprofessionale, dagli infermieri agli educatori e dagli assistenti sociali ai terapisti della riabilitazione psichiatrica, che vede, a partire dai dati del Rapporto Salute Mentale 2018 del Ministero della Salute, complessivamente una mancanza di oltre 14mila unità.

C’è bisogno quindi di maggiori investimenti e di più risorse per la salute mentale nell’ambito del necessario potenziamento più complessivo dell’assistenza territoriale, come la pandemia ha evidenziato.

In particolare andrebbe riunificata la parte sanitaria con quella sociale, inscindibili per una appropriata presa in carico dei cittadini con complessi disturbi mentali, con la possibilità di una diffusa attuazione su tutto il territorio nazionale del budget di salute. Secondo il sottoscritto una scommessa che passa attraverso un investimento programmatico nell’ambito del Recovery Plan, di rinnovati piani regionali e del mantenimento dell’impegno anche da parte del nuovo Governo di realizzare una Conferenza Nazionale per la Salute Mentale, quale occasione culturale, politica e scientifica, per un necessario rilancio della salute mentale di comunità nel nostro paese.

Ci si augura che il Governo Draghi possa dare lo spazio sufficiente, nella stesura del Recovery Plan, alle risorse necessarie.”

Lorenzo Tosi, Responsabile politiche sanitarie, Fratelli d’Italia Parma

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