Caso Svoltare, Lega: “In commissione assessore ammette “risorse pubbliche date a finta onlus anche dopo esposto”, fino ad oggi aveva negato. Commissione d’indagine e dimissioni necessarie”

E sul "diario" che Nadia Buetto dedica a Simone Strozzi:  "Il Comune tuteli gli ultimi, non li metta in piazza"

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“Alla fine l’assessore Rossi ha dovuto ammettere quanto aveva esplicitamente negato il 4 gennaio durante l’imbarazzante diretta Facebook con il sindaco Pizzarotti. Parlando dell’esposto contro la Svoltare onlus del 31 ottobre 2018, aveva dichiarato testualmente: “di fatto nel momento in cui noi sappiamo di questa cosa non abbiamo più erogato risorse pubbliche”. La stessa tesi che ha provato a sostenere anche all’inizio della commissione welfare di questa sera.

Non è vero.

Come è stata costretta ad ammettere in chiusura di Commissione di fronte alle nostre domande dirette.

Dopo aver denunciato Svoltare , il Comune ha continuato a farla lavorare e a versare centinaia di migliaia di euro nelle casse della finta onlus. Un fatto incredibile!” – attacca il gruppo consiliare Lega dopo la commissione monotematica sul “Caso Svoltare”.

Gli atti del Comune su cui la Rossi ha fino ad oggi glissato parlano di almeno 229 mila euro tra il 2018 e il blitz della Guardia di Finanza di pochi giorni fa. Soprattutto con affidamenti diretti sotto soglia.

In tutti questi giorni, l’assessore avrebbe potuto fare luce sulle zone d’ombra della vicenda Svoltare e ha preferito non farlo. Come sempre, il sindaco non c’era.

La Commissione d’indagine è quanto mai necessaria.

All’assessore Rossi restano solo le dimissioni” – conclude la Lega.

E sul “diario” che Nadia Buetto dedica a Simone Strozzi:  “Il Comune tuteli gli ultimi, non li metta in piazza”- Da quando è iniziato lo scandalo Svoltare, i pizzarottiani sono comprensibilmente in confusione.

Una consigliera comunale di Effetto Parma da giorni si prodiga nello scrivere post su Facebook per difendere la finta onlus Svoltare, oggetto delle indagini della Procura, pubblicando immagini, informazioni sulla salute e vicende personali di soggetti in difficoltà che dovrebbero essere assistiti dal Welfare del Comune di Parma.

Oltre ad essere una strumentalizzazione moralmente discutibile, ci chiediamo se si possa configurare anche una grave violazione della privacy di queste persone fragili.

Il Regolamento europeo prevede che la comunicazione dei dati per i soggetti vulnerabili debba avvenire solo ad altri soggetti autorizzati o qualora richiesto dalle Autorità e la diffusione degli stessi è assolutamente vietata. Se, come è legittimo, la consigliera di maggioranza ritiene di mandare messaggi di solidarietà a una persona agli arresti domiciliari, crediamo, se la legge lo ammette, lo possa fare senza mettere in piazza le vite altrui.

Ogni consigliere comunale è tenuto a sapere che il compito delle istituzioni è proteggere i soggetti fragili e la loro privacy e che non possono essere buttati in pasto all’opinione pubblica per proprie, discutibili, campagne di comunicazione.

E il Comune dovrebbe essere garante del rispetto della privacy delle persone che deve tutelare, soprattutto se inerenti il servizio welfare.

Ci aspettiamo che il Comune intervenga se la consigliera di Pizzarotti non decide autonomamente di smettere e di cancellare tutto al più presto”.

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