No alla DAD, l’esempio degli studenti della scuola per l’Europa: una lezione autogestita davanti a scuola

Il futuro passa dal coraggio. E un manipolo di neanche 18enne ricorda a tutti noi come si possa e debba combattere, se qualcosa non ci piace. La commovente lezione di chi ha più coraggio degli adulti

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No alla didattica a distanza. E alcuni ragazzi della Scuola Europea, simbolicamente, fanno lezione autogestita in giardino, per dire “la Dad non è scuola”.
“Oggi, davanti alla scuola per l’Europa di Parma, mia figlia ed alcune compagne di classe fanno lezione a distanza, a pochi metri dai professori. Al freddo, con thermos di tè caldo e delle coperte. Ragazze di 17 anni coraggiose, determinate e rispettose delle regole, che a febbraio devono fare i test di ammissione per l’università e a giugno il baccalaureato.
L’unica cosa che potevo fare, una torta al cioccolato per festeggiare una di loro che oggi compie 18 anni!
Brave ragazze!
Date un bellissimo esempio a tutti.
Siamo veramente fieri di voi!”
Il racconto di una mamma – “Questi sono i nostri figli!!
Ragazzi che in piena autonomia hanno deciso di non “ starci” più!!
Sono ragazzi come tanti, che ad una certa ,si sono davvero stancati di subire e hanno deciso di manifestare il loro dissenso così…
Mariada, mia figlia, ha diciassette anni, frequenta la settima classe italiana alla Scuola
Europea di Parma e quest’anno deve sostenere il baccalaureato. A febbraio avrà i test d’ingresso per l’università; sta studiando come non mai perché vuole entrare in una università prestigiosa e sa che deve “ aiutarsi” con la borsa di studio perché soli noi, come genitori, non riusciamo economicamente a sostenere la sua scelta. Della serie” aiutati che noi ti aiutiamo “!!
Come Mariada, molto altri studenti, hanno la stessa preoccupazione: con la DAD non riescono ad apprendere e studiare come dovrebbero e vorrebbero!! Devono sostenere un Prebac, poi un Bac e prepararsi per l’ Università!! Senza poi considerare la socialità negata…
Stamattina Mariada e alcuni suoi compagni di classe hanno deciso di fare DAD avanti a scuola; nel suo zaino ha aggiunto una coperta, un cappello e qualche pezzo di cioccolato.
Sono lì, seduti a terra, su un telo, rispettosi delle “ regole”, con mascherine, distanziati e con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare i loro prof che sono a pochi metri da loro!!!
Ieri sera, in maniera provocatoria le ho chiesto: Mary e se si avvicina qualcuno e ti dice la solita filippica che ci sono morti, contagi, bla bla bla??
Mi ha risposto: “ io voglio andare a scuola, è un mio diritto, non è giusto che se la prendano con noi, quando c’è tanta gente in giro, se è questo il vero problema!! Non posso farmi io carico di un problema che non spetta a me risolvere!! C’è una classe dirigente che è pagata per questo, spetta a loro questo compito!! Non è che risolvono il problema rinchiudendo noi giovani come polli e dando sempre a noi colpe che non non abbiamo!! A Strasburgo e in altre scuole europee , ovviamente non in tutte, ( Mariada qualche anno fa a frequentato scuola europea di Strasburgo per 4 mesi) non fanno didattica a distanza ma in presenza e se fanno DAD la fanno a settimane alterne: perché noi no?? Non dobbiamo sostenere gli stessi esami?? Sai mamma, a Bruxelles non interessa nulla se noi abbiamo difficoltà da casa, non ci fanno fare un baccalaureato diverso solo perché noi siamo “ sfigati”!!!
A questo punto mi sono incominciata a gonfiare come un “ pavone”, orgogliosa di essere madre di cotanta figlia e in un attimo mi sono ricordata di un episodio di Mariada da piccola.
Mariada è stata sempre una bambina “ speciale “;con la sua dolcezza, i suoi sorrisi e la sua bontà d’animo, attirava sempre situazioni tali per cui molti erano generosi con lei. Nonni che le facevano regali, zii, amici di famiglia, che la riempivano di attenzioni ed io puntualmente e stupidamente ( l’ho capito dopo) le sottolineavo quanto lei fosse fortunata ad avere tanto,incitandola a riflettere su quanti bambini poveri ci fossero nel mondo e che pativano fame, sia da cibo che d’amore!!
Ad un mio ennesimo solletico, un giorno Mariada scoppiò a piangere dicendomi:
“Mamma non è mica colpa mia se ci sono tanti bambini nel mondo più sfortunati di me”!!!
Ecco, spesso facciamo così!!! Diamo agli altri responsabilità che non appartengono a loro, semplicemente perché non siamo noi in grado di assumerci le nostre!!!
Grazie Mariada, grazie Sophie, grazie Leila, grazie Lucrezia, grazie Vittoria, grazie Mar, grazie Bianca, grazie Federico, grazie Caterina, grazie a chi ho dimenticato di scrivere.
Grazie per l’esempio che ci avete dato!!!
Siete in pochi, ma siete andati avanti lo stesso,vi è stato detto che non avreste risolto niente, ma stamattina, tra lo scegliere un posto comodo e caldo davanti ad una scrivania a casa, avete scelto di stare seduti a terra all’umidità e al freddo,avete corso il rischio di essere tacciati come ragazzi egoisti e che non pensano ai propri nonni ma avete scelto di reclamare il vostro diritto di andare a scuola e studiare come si deve!
Grazie per averci dato questo esempio di coraggio e di pensiero libero e scusateci per tutto quello che vi stiamo togliendo….”.
Il comunicato di Rete degli studenti Parma – “È inaccettabile che si continui a cambiare idea ogni settimana: sono mesi che studenti e studentesse vengono lasciati nella più totale incertezza. Gli studenti chiedono un rientro in presenza in condizioni di sicurezza e chiarezza sui tempi e sulle modalità.” afferma Veronica La Greca, Coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Emilia-Romagna.

“Bisogna affrontare i problemi strutturali che affliggono la scuola da troppo tempo. Pensiamo agli edifici scolastici che non hanno spazi sufficienti e adeguati, alla carenza di organico rispetto al personale, al sistema di trasporto pubblico, ma non solo.

In questa fase di emergenza sanitaria, è fondamentale anche potenziare gli strumenti di prevenzione del contagio nelle scuole a partire dai dispositivi di protezione fino al tracciamento. A chi ci governa diciamo: serve un piano chiaro per la scuola per i prossimi mesi e investimenti strutturali. L’istruzione deve essere rimessa al centro, non solo a parole: non è più rimandabile.” conclude La Greca.

“Gli studenti hanno bisogno di certezze: questa situazione sta gravando sulle nostre spalle, le disuguaglianze aumentano sempre di più e l’abbandono scolastico è un problema sempre più rilevante, non possiamo lasciare nessuno indietro soprattutto in un momento di crisi come questo. L’obiettivo di tutte e tutti deve essere quello di riaprire la scuola in condizioni di totale sicurezza ed in modo che sia accessibile a tutti gli studenti e studentesse.” afferma Zoe Bergamini della Rete degli Studenti di Parma.

“Come Rete degli Studenti di Parma chiediamo alle istituzioni di essere coinvolti nelle decisioni. Noi studenti e studentesse siamo parte fondamentale non solo della scuola ma anche della nostra società. Chiediamo di essere ascoltati: il nostro punto di vista conta.” conclude Bergamini.

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