Vicofertile, la “fioriera” della discordia voluta dall’amministrazione Pizzarotti – FOTO

In una lettera, l'esasperazione dei residenti

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A tre anni dal fine lavori di piazza Terramare a Vicofertile non si attenuano i malumori per le scelte adottate. Contrarietà verso tale progetto che gli abitanti e gli esercenti della piazza avevano espresso al sindaco Pizzarotti ancor prima dell’inizio dei lavori, quando era ancora possibile tornare indietro. Opposizione sostenuta da ben duemila firme.

A essere incriminata è l’enorme fioriera – “terrapieno con seduta in cemento” secondo la dicitura di progetto – inserita al posto di tre parcheggi situati sul fronte della piazza. Zona, e questo sembra il problema, dove di parcheggi ce n’erano già pochi. Posti auto sottratti a servizi particolarmente essenziali, come il forno, la tabaccheria e l’ufficio postale. Non poca roba, quindi.

I dissapori si rafforzano, oggi, nel constatare quanto fossero fondate le richieste per mantenere questi stalli. Attualmente, infatti, le vetture che non trovano posto nei pochi parcheggi rimasti a lato della fioriera, o si fermano pericolosamente sul bordo strada oppure, più spesso, vanno a fare acquisti altrove. Ne sa qualcosa il macellaio, che ha subito un consistente calo delle vendite e a fine anno è costretto a chiudere.

A parere di alcuni abitanti a creare ancor più malumore è il fatto che la fioriera e i posti auto potevano coesistere: “Se questa fioriera la si voleva proprio fare, bastava arretrarla verso l’interno della piazza, che è una piazza d’armi ben più grande di quel che serve. E mantenere quindi anche i parcheggi”. E infatti qualche piantina con questo progetto che gira in rete c’è. Oppure, i tre parcheggi sottratti si potevano spostare di lato, in direzione della tabaccheria, dove è stato inserito uno spazio anonimo disposto a prato, sul quale sono state collocate tre enormi sedute che non hanno nemmeno lo schienale: la zeta di zorro dell’amministrazione Pizzarotti si direbbe. Sedute che infatti non vengono quasi mai utilizzate: “Utilizzano soltanto quella a ridosso della tabaccheria”  indica la gestrice. Quindi ne bastava una. Anche in considerazione del fatto che al centro della piazza di panchine e di sedute ce ne sono in abbondanza.

Piazza voluta con queste ampie dimensioni, è stato detto, per inserirvi un mercato ambulante settimanale, che però in questi tre anni nessuno ha mai visto. E, addirittura, la piazza viene negata adesso per tale scopo ai due ambulanti che stazionano ogni mercoledì nel parcheggio centrale, sottraendo spazi di sosta necessari alla farmacia. Mistero. Queste incongruenze, come detto, sono state segnalate dai commercianti durante la fase di progetto e poi ribadite, con disappunto, direttamente al sindaco Pizzarotti il giorno dell’inaugurazione. Ma di questo difficilmente si troverà spazio nelle cronache, nelle quali invece è riportato che il progetto ha recepito le richieste dei cittadini, come precisato dall’amministrazione.

Durante l’inaugurazione, il Sindaco Pizzarotti ha risposto alle rimostranze dei commercianti con tono perentorio. Indicando che il progetto prevedeva una determinata percentuale disposta a verde e quindi, indipendentemente dalle necessità delle attività presenti nella piazza, tale percentuale andava realizzata. Ha tagliato corto, poi, precisando che i posti auto vanno ridotti in quanto la gente si deve abituare ad andare in bicicletta. Ha aggiunto, infine, che gli abitanti del caseggiato che si affaccia sulla piazza non devono parcheggiare nei posti auto sotto casa, ma in un altro parcheggio più distante, collocato ai confini nord della frazione. Indicazioni, alcune opinabili altre prive di fattibilità, che sono state avvertite come sconclusionate e, di fatto, soltanto come imposizioni. A nulla, infatti, è valso far presente al Sindaco che l’utilizzo quotidiano della bicicletta, non è sempre fattibile nelle frazioni, dove le distanze sono ben più ampie che in città. Tra l’altro viale Martiri è una strada stretta e molto frequentata, con un canale a lato e auto che sfrecciano ad alta velocità. Quindi particolarmente pericolosa per i ciclisti.

Non è valso nemmeno far presente che la richiesta di maggiori parcheggi non viene avanzata per sfizio, cioè per consentire di parcheggiare la macchina al sabato pomeriggio davanti al bar. Ma per permettere agli anziani e alle mamme con bambini di usufruire di servizi essenziali come la posta, la farmacia, il fornaio, la tabaccheria e i giornali. E questo in particolar modo nei giorni di pioggia e nelle fredde giornate invernali. Necessità che adesso, con parcheggi carenti, non sempre viene soddisfatta. E viene anche mal digerito sentirsi dire che, di fatto, i parcheggi sono aumentati. Includendo però nel conto anche quelli eseguiti dopo la piazza, di fronte alle scuole. Parcheggi distanti dai negozi e dai servizi che se qualcuno li utilizza, al limite, nel periodo della bella stagione, non lo fa di certo quando c’è freddo o quando piove.

Come si può anche solo suggerire, ma non imporre, agli abitanti della piazza di parcheggiare altrove quando rincasano, per lasciare i posti auto a chi usufruisce dei negozi e dei servizi. Quindi anche questa indicazione lascia il tempo che trova. Amaro in bocca suscita anche l’indicazione della necessità di dover raggiungere una percentuale pre deteminata di verde. Non tanto come fatto in sè, ma in considerazione del fatto che queste percentuali si dovrebbero probabilmente riferire ad una zonizzazione più ampia e non essere applicate, invece, inserendole a forza nella riqualificazione di una singola piazza già esistente con realtà commerciali e di servizi già ben definite. Oltretutto, beffa nella beffa, il verde collocato nella famigerata fioriera è completamente abbandonato a se stesso, e

contribuisce a fornire una immagine di degrado della piazza disarmante. In conclusione un rifacimento inserito nel programma di “riqualificazione delle frazioni”, termine eufemistico secondo alcuni, che evidenzia uno scenario che sembra riproporsi: scelte che non soddisfano le esigenze della popolazione, ma che vengono avvertite come incomprensibili imposizioni a cui non seguono nemmeno le adeguate manutenzioni.

Lettera firmata

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