Liverani tira fuori gli artigli: “Serve una gara di dignità e orgoglio”

Sulla gara: “Non firmo mai per il pareggio, perché non è definitivo”

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Mister Fabio Liverani presenta così la partita di domani contro il Milan, valida per l’undicesima giornata della Serie A Tim 2020-2021 in programma domani alle ore 20.45 allo Stadio ”Giuseppe Meazza”.

“Il Milan, dalla ripresa post lockdown, è la squadra che, senza ombra di dubbio, ha trovato più identità e unione. Ibrahimovic, poi, è stata la ciliegina che ha innalzato questa qualità del gruppo. Una volta trovata la strada l’hanno mantenuta a prescindere dai calciatori essenziali, questo vuol dire che il lavoro di continuità fatto da Pioli insieme alla squadra li ha portati ad essere quasi un rullo compressore. Danno pochi punti di riferimento e fanno bene le due fasi. Noi dovremo fare una partita attenta, ordinata e cercare di creare le difficoltà giocando a calcio, cercando di farli correre mentre abbiamo noi la palla e cercando di attaccare con più uomini possibili nella loro area di rigore e nella metà campo avversaria. Dobbiamo cercare di fare una partita coraggiosa. E’ normale che i valori possono essere differenti, il percorso di Pioli al Milan è sicuramente più avanti però dobbiamo cercare di fare una partita di grande orgoglio”.

“Quando sono arrivato, il problema era la fase difensiva mentre oggi è il contrario – prosegue sorridendo – Credo che ogni squadra abbia un proprio DNA di caratteristiche dei calciatori. Noi, lì davanti, abbiamo Cornelius e Inglese come punte centrali e poi tre calciatori per i ruoli offensivi, non ne abbiamo tanti. Abbiamo Gervinho, Karamoh e Brunetta. E se pensiamo a Juan Francisco, è arrivato ad ottobre e tra infortuni e Covid-19 ha avuto poco tempo per capire il calcio italiano. Non abbiamo tutte queste armi da poter cambiare. Dobbiamo anche essere bravi, come abbiamo fatto, ad accompagnare con i centrocampisti. Dobbiamo migliorare la spinta dei terzini. Questo è un lavoro che va fatto di collettivo, non individuale.E’ un percorso, chiaramente difficile e sicuramente complicato. Dobbiamo dare dei segnali per migliorare. A Genova abbiamo creato tanto e col Benevento poco: dovremmo trovare una via di mezzo, dobbiamo provarci e credo che sia questo l’obiettivo della settimana e del lavoro“.

Tengo a Karamoh così come a tutti i giovani che abbiamo in rosa e ne abbiamo diversi in questa stagione. Karamoh quest’anno ha già giocato più o meno gli stessi minuti che ha giocato nell’intera stagione scorsa. Tutti i giovani hanno bisogno di giocare, di sbagliare, di imparare e di capire. Ci creiamo delle aspettative sul voler far giocare i giovani e poi, però, non si ha la pazienza e la volontà di aspettarli. Per loro il tempo è fondamentale: dobbiamo aiutarlo a crescere, a capire dove migliorare perché ha delle qualità importanti.Yann si sacrifica molto, cerca di essere l’equilibrio per la squadra. E’ evidente che, essendo un attaccante, deve imparare a gestire meglio le scelte: quando dribblare, quando giocare ad un tocco oppure a due, quando verticalizzare e quando cercare di far salire la squadra. Questo può darglielo soltanto l’esperienza che può e deve fare in campo”.

“Io, probabilmente e lo posso garantire, da calciatore ero anche molto peggio dei miei giocatori. Non sono una persona che porta rancore né uno che si offende per ciò che succede al campo. Ci sono delle regole, non vanno mai esagerate ma non credo che col Benevento sia successo nulla di preoccupante. I confronti ci sono, mi piace una squadra anche arrabbiata anche se è normale che i modi devono essere migliori e non devono essere continuativi. Sicuramente le difficoltà che avevamo in quella partita hanno innervosito un po’ di più però non c’è nulla di preoccupante in questo, né tra di loro né con me. Sono cose che capitano nella partita, in quel momento c’era un po’ di nervosismo. Il Benevento, ieri sera, è andato a giocare ad una porta sola contro il Sassuolo, che è una realtà importante: delle volte ci si dimentica che in Serie A non esistono partite semplici o facili. Poi capisco che tutti vogliamo vincere, noi per primi. Ma il calcio va lottato, la vittoria va meritata e di fronte c’è sempre un avversario“. 

Pezzella è rientrato in gruppo tra mercoledì e giovedì mentre Kucka non parte con noi, perché non ha recuperato in pieno. Giocando ogni tre giorni, per il mio modo di fare calcio, voglio i miei calciatori sempre al 100% io comunque che possono fare la partita. Con Kuco abbiamo deciso di fare due buoni allenamenti tra domani e lunedì e magari essere disponibile, al 90%, con il Cagliari. Inglese? Sta provando a recuperare la condizione, ha bisogno di giocare. Devo fare delle scelte e, fino ad ora, ho premiato un po’ più Cornelius anche per una condizione migliore. Si giocano comunque il posto, ci sono quattro partite in nove giorni e sicuramente l’occasione capiterà per entrambi. Poi starà a loro mettermi in difficoltà per chi scegliere”. 

Avevo sei anni quando l’Italia vinse il Mondiale nel 1982 ma per me quello è un ottimo ricordo. Di Paolo Rossi, a prescindere da quello che è stato nel calcio e per tutti noi, io ricordo la sensibilità, la delicatezza che ha avuto con me in una delle ultime ospitate mie a La Domenica Sportiva. Tra tutti gli opinionisti, ex calciatori, si poneva con un riguardo importante verso l’allenatore. Nelle domande aveva sempre quell’attenzione nel non voler mettere in difficoltà ma soltanto chiedendo di calcio: credo che questa sua spensieratezza, questo suo trasferire, da ex calciatore, per me era molto apprezzabile“. 

Io preparo tutte le partite come se fossero una finale, non faccio distinzioni tra i nomi o i colori di una squadra. La faccio perché ogni partita mi dà tre punti, in ogni partita c’è da perdere e per questo non credo al luogo comune del non c’è niente da perdere: ci sono in palio tre punti.Vogliamo continuare a crescere e l’obiettivo è sempre lo stesso, avere una classifica mediamente giusta, far crescere la squadra, tutti i calciatori nuovi. Le difficoltà ci sono ma gli obiettivi più che dichiarati vanno poi centrati. Abbiamo quattro partite prima di Natale e vedremo, alla sosta, dove saremo”. 

A prescindere dal risultato, vogliamo cercare di intraprendere sempre quanto fatto contro il Genoa: essere propositivi, andare nell’altra metà campo. Poi ci sono dei momenti in cui si va un po’ in difficoltà e possono subentrare delle ansie o delle paure e questo, magari, è subentrato nel secondo tempo della partita col Benevento perché nel primo tempo, anche se non abbiamo creato tantissimo, abbiamo mantenuto una linea alta, sbagliando poco e rischiando quasi nulla. Nella ripresa, invece, avendo fatto degli errori tecnici, abbiamo preso delle ripartenze che potevamo evitare e questo ha instaurato un po’ di paura. Firmare per il pareggio? Non firmo mai per il pareggio, perché non è definitivo. Alla stessa domanda, posta a maggio e dunque valida per un obiettivo, magari potrei rispondere di sì. In questo momento so delle differenze che ci sono tra noi e il Milan, so le difficoltà che possono esserci, ma credo che la mia squadra possa fare una bella partita a Milano e fare bella figura, abbiamo le qualità per creare delle problematiche e poi, se il campo dirà che sono stati più bravi, faremo i complimenti”. 

“Nicolussi Caviglia sta migliorando e sta crescendo, noi giochiamo con tre centrocampisti e in rosa ne abbiamo dieci dunque trovare lo spazio per tutti non è il massimo. E’ un ragazzo che sta lavorando, sta crescendo, la Coppa Italia gli ha dato più minutaggio e penso che possa arrivare lo spazio anche per lui. Deve continuare a lavorare ma è normale che quando scelgo dei calciatori è perché li reputo un pochino più pronti. Lui, comunque, sta lavorando come gli altri e anche lui avrà la sua chance”. 

“Io non ho mai rammarico, penso che ogni squadra avrà quello che merita almeno da qui alla fine. Se proprio devo pensare ad un punto, credo che per prestazione e com’è andata la partita ad Udine potessimo fare un punto”. 

I convocati –  Al termine della seduta di allenamento a porte chiuse sostenuta oggi al Centro Sportivo di Collecchio, Mister Fabio Liverani ha convocato per la gara contro il Milan, in programma domani alle 20.45 allo Stadio ”Giuseppe Meazza” e valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie A 2020-2021, i seguenti 24 calciatori:

Portieri: Colombi, Rinaldi, Sepe;
Difensori: B. Alves, Balogh, Busi, Gagliolo, Iacoponi, Osorio, Pezzella, Valenti;
Centrocampisti: Brugman, Camara, Cyprien, Hernani Jr, Kurtic, Nicolussi Caviglia, Scozzarella, Sohm;
Attaccanti: Brunetta, Cornelius, Inglese, Gervinho, Karamoh.

 

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