P.le Pablo a pochi giorni  dall’inaugurazione: Illuminazione deludente ed altre perplessità – FOTO

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“A pochi giorni dall’inaugurazione c’è di nuovo stupore in P.le Pablo.

La nuova realizzazione è li da vedere. È sulla “particolare attenzione posta nel realizzarla” che si sono concentrati i dubbi.

Da una osservazione sul posto, non si può non notare che i piccoli lumini appesi ai cavi – dall’effetto mercatino di Natale – il piazzale lo illuminano a tratti. Un continuo alternarsi di zone illuminate e zone in penombra, che creano un senso di disorientamento e di insicurezza.

Le cose vanno leggermente meglio nel tratto centrale calpestabile, dove comunque si ripete il fenomeno di illuminazione a chiazze indicato. E dove, nei punti in oscurità risulta quasi difficile guardarsi in faccia. Nettamente peggio le fascie laterali disposte a prato con caminamenti, ed anche sui lati del sagrato, dove la sensazione è proprio quella di essere al buio.

Sensazione di penombra presente anche nella zona gioco bimbi. In particolare nella struttura a torretta. Colpita dall’alternarsi di riverberi di luce ed ombra fastidiosi. E dove i bambini, ieri sera, giocavano quasi al buio. Uno ha perso una piccola macchinina che aveva con sè e non la trovava più. Riguardo al gioco bimbi le mamme lamentano la mancanza di una altalena per i piccolissimi. L’unico gioco a loro dedicato sembra il bruco montato dal sindaco nella foto apparsa nell’articolo sopra citato. Povero bruco. Si è notato anche che le siepi laterali presenti nella realizzazione precedente frenavano spesso il pallone con cui giocano i ragazzi, impedendo che finisse in strada. Cosa che invece adesso, essendoci tutto aperto, ci finisce spesso con pericolo.

Poco piacevole nell’uso sembra anche una specie di altalena pinco-panco stilizzata, da utilizzare stando in piedi. La forza che occorre imprimere per muoverla e la scarsa escursione nel movimento fanno venir meno l’effetto altalena e il conseguente tipico piacere di questo gioco. Due bambini l’hanno provata un attimo e  sono subito scesi giù. Non migliore il comfort che provano i genitori stando seduti sulle panchine.

Provviste di schienale talmente dritto e talmente inclinato in avanti che quando si è seduti si prova la stessa sgradevole sensazione che si deve provare nell’indossare un corsetto ortopedico. Ma non le provano i progettisti queste attrezzature prima di sceglierle?

Nel discorso inaugurale il Sindaco ha risposto alle perplessità di molti in merito alla prevedibile scarsa durata dell’opera, indicando che molto dipenderà dal grado di civiltà dei cittadini. Vero solo in parte. Molto dipende anche dalle scelte progettuali fatte e dai materiali utilizzati.

E, in questo caso, a soli due giorni dall’apertura si notano già i primi indizi di scelte progettuali dettate più dall’estetica, per far figurare bello il piazzale il giorno dell’apertura – e fare la foto del Sindaco mentre monta il bruco – che non per garantire una effettiva durata dell’opera nel tempo.  Si notano, infatti, sulla pavimentazione, di un avventato color bianco panna, le prime macchie marroni dovute alla marcescenza delle foglie. Macchie destinate ad aumentare e che sarà molto difficile rimuovere, almeno.

Chi abita il piazzale ha indicato che la seduta a lato è già stata imbrattata dai graffitari e che si è dovuto provvedere a ripulirla di corsa, a suon di acido, per non sfigurare durante l’inaugurazione. Così come si nota la presenza di vistosi e sgradevoli segni di pneumatici della spazzatrice che ha eseguito la pulizia il giorno prima dell’apertura. Segni neri che sembrano quasi solchi e che lasciano ipotizzare un’usura precoce e quindi una vita molto breve della pavimentazione. Non sembra nemmeno particolarmente consona, ai fini della durata, la scelta delle aiuole a raso, senza cordolo, che consentiranno alle persone in bicicletta di superare quelle a piedi – in particolare negli stretti camminamenti laterali – scendendo sul prato e quindi rovinandolo. In una delle foto allegate di vede quanto indicato. O l’assenza di cordoli attorno alle piante disposte sul selciato, con il letto fatto di corteccia d’albero che si sta già spargendo sui camminamenti.

Situazioni che, nell’insieme, fanno ipotizzare una scarsa durata che il sindaco non può imputare soltanto alla mancanza di civiltà dei cittadini, ma anche a scelte progettuali che lui stesso avrebbe dovuto indirizzare, mirate a perseguire una durata nel tempo dell’opera, anzichè un puro gusto estetico che dura quel tanto che basta a fare sorridenti le foto il giorno dell’inaugurazione da mettere poi nell’albo delle cose fatte. E questo anche in considerazione del fatto che l’operato dell’amministrazione pubblica deve essere improntato, tra gli altri, ai principi di economia e di efficacia. Fattori tutt’altro che trascurabili in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo vivendo, iniziato ancor prima dell’arrivo del Covid”.

Lettera firmata

 

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