Prestiti e finanziamenti, qual è la situazione attuale del mercato?

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Per i prestiti non è un gran momento. A svelare lo stato del settore creditizio sono state una serie di rilevazioni condotte negli ultimi mesi, dalle quali emerge il sostanziale stallo del mercato. Stallo che non è riuscito ad avvantaggiarsi neanche dei provvedimenti presi dall’esecutivo per cercare di favorire i consumi. 

Appare abbastanza evidente come in una situazione di grande incertezza, famiglie e imprese non si fidino a fare il passo più lungo della gamba, preferendo rinviare la richiesta di finanziamenti ad un periodo migliore. Quali sono le tipologie di prestiti più richieste? Facciamo una carrellata con il supporto di Ilprestitoperme, sito su prestiti e finanziamenti.

La ristrutturazione della casa

Se oltre il 22% dei prestiti richiesti ha nella liquidità la sua destinazione, per quanto concerne la finalità è invece la ristrutturazione della casa a farsi notare, con il 21% delle richieste aventi questo scopo. Un trend favorito dal superbonus del 110% per la riqualificazione energetica degli edifici, il quale però sta parzialmente deludendo le attese. Gravato in effetti dalle eccessive procedure burocratiche, che stanno spingendo molti degli interessati a rinunciare ad una possibilità all’apparenza molto appetibile.

Aumenta la percentuale di famiglie a basso reddito che chiede un prestito

Altro dato che sembra spiccare nella situazione del mercato creditizio è l’aumento del numero di famiglie a basso reddito che chiedono prestiti. In particolare si attesta quasi al 50% il dato relativo ai nuclei familiari che hanno un reddito tra i 10 mila ed i 20 mila euro, con un aumento nell’ordine di circa quattro punti percentuali nei confronti del dato relativo al primo semestre dell’anno. Altro segno evidente di quanto la delicata situazione sanitaria e le chiusure delle attività produttive non essenziali stiano incidendo sull’economia reale.

È soprattutto il Nord a chiedere prestiti

Se si affronta il discorso da un punto di vista territoriale, risalta la predominanza della parte superiore dello stivale, nella richiesta di prestiti. Quasi il 50% delle richieste in tal senso è infatti da ascrivere al Nord, contro il poco meno del 30% di Sud e Isole e il circa 20% del Centro. Un trend abbastanza scontato, considerato come il Nord sia stato colpito in maniera molto più forte dalla pandemia, con ovvi riflessi su consumi e tenuta finanziaria.

Cosa potrebbe accadere?

Se questa è la fotografia della situazione attuale, resta da capire cosa potrebbe accadere se, come sembra sempre più probabile, il governo guidato da Giuseppe Conte dovesse optare per nuovi lockdown, più o meno generalizzati. Se la capacità di risparmio delle famiglie italiane è sorprendentemente aumentata nel corso dei mesi in cui la chiusura ha impedito a molti lavoratori di generare reddito, il ripetersi di una situazione di questo genere potrebbe stavolta avere conseguenze più serie. Con un ulteriore aumento delle sofferenze creditizie il quale potrebbe pesare non poco sulla situazione del settore.

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