E-CIG & Sigarette Tradizionali: differenze, verità e bugie

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Invenzione dell’ultimo millennio, la sigaretta elettronica è oggi ormai divenuta globalmente per molti fumatori o ex-fumatori un valido sostituto delle sigarette tradizionali.

Che siano ex-fumatori che hanno cominciato a ridurre, o a smettere completamente grazie alle sigarette elettroniche, o che siano semplici fumatori per piacere di liquidi vaporizzati, la conseguenza di questo trend è stato un boom incontrollato di rivenditori specializzati e non in prodotti relativi alle e-cig.

Questo trend ha coinvolto, ça va sans dire, anche il prodotto più importante collegato alle sigarette elettroniche: i liquidi per la vaporizzazione. Comprare liquidi sigaretta elettronica tramite una piattaforma online come quella di Terpy.it oggi è divenuto estremamente semplice, e una miriade di prodotti e gusti tutti da svapare sono alla portata di un clic.

Ad oggi però, molti si chiedono quali siano le differenze fondamentali tra questi due prodotti, e cosa c’è dietro questo boom.

Prima di procedere però in questi territori e rispondere a tutte le domande relative alle differenze sostanziali tra la sigaretta elettronica e il suo famigerato predecessore da cui prende parte del nome, vale la pena ricordare di tenersi aggiornati costantemente sull’argomento tramite fonti affidabili relativi alla salute pubblica come ad esempio il sito ufficiale del Ministero della Salute.

Importante è poi sottolineare un altro aspetto importante relativo a questo argomento: la sigaretta elettronica è un prodotto recentissimo. Ciò significa che, al momento, non sono disponibili studi e prove relativi i suoi effetti a lungo termine sulla salute dell’uomo per forza di cose.

Ad oggi, la maggior parte degli studi empirici vengono svolti su fenomeni ben osservabili non collegati direttamente a lunghi lassi temporali, in modo da non sbilanciarsi eccessivamente su questo argomento.

Ed è proprio su questo tipo di studi che baseremo il resto dell’articolo.

Differenze in termini di pericolosità tra sigaretta elettronica dalla sigaretta tradizionale – Ad oggi, quello che sembra apparire dalla maggioranza degli studi è che la sigaretta elettronica faccia effettivamente meno male della sigaretta tradizionale.

Nonostante la mancanza di studi a lungo termine come già accennato nel paragrafo precedente, oggi c’è una concordanza nella comunità scientifica nell’affermare che le e-cig siano meno pericolose e dannose delle sigarette tradizionali. Ma non solo: pare inoltre che i danni arrecati alla salute relativi ad altre forme di consumo del tabacco, come il fumare la pipa o un sigaro, siano maggiori se messi a confronto della e-cig.

E ciò vale anche per gli effetti dannosi del fumo passivo, i quali sono anch’essi enormemente ridotti se confrontati al vapore emanato da questo innovativo prodotto arrivato direttamente dal nuovo millennio.

Sulla questione pericolosità e affini, segnaliamo ai nostri lettori un interessantissimo studio svoltosi nel 2017 e finanziato direttamente dal Cancer Research UK, un’organizzazione di beneficenza britannica senza scopo di lucro.

Questo studio poi pubblicato nella prestigiosa rivista medico-scientifica Annals OF Internal Medicine ha dimostrato per la prima volta dalla diffusione del consumo di sigarette elettroniche, che l’abbandono delle sigarette tradizionale a favore delle e-cig comporta una riduzione drastica di tutte quelle sostanze di tipo cancerogeno accumulate nell’organismo degli ex-fumatori già dopo soli 6 mesi dal “cambio di rotta”.

I dubbi relativi alle sostanze dannose – Se per quanto riguarda le sigarette tradizionali non rimane alcun dubbio riguardo la loro elevatissima pericolosità, restano invece i dubbi riguardo i vapori scaturiti dalla sigaretta elettronica e se questi possono effettivamente risultare dannosi per l’uomo. Se si vanno ad analizzare i suddetti fumi infatti, troveremo una sostanza potenzialmente pericolosa per il nostro corpo, e cioè il glicole propilenico.

La sostanza, di per sé non è pericolosa e viene utilizzata negli effetti speciali comunemente (fumogeni ed affini), ma la usa inalazione prolungata può portare ad effetti collaterali come tosse, asma e irritazione delle vie aeree.

Inoltre, in relazione alle sostanze pericolose scaturite dal processo di vaporizzazione tramite sigaretta elettronica troviamo anche la glicerina, la quale una volta riscaldata può andare incontro a processi chimici che terminano con la formazione di acetaldeide e formaldeide, entrambi potenzialmente dannosi per il nostro organismo.

Il punto è che tutte queste sostanze vengono ritrovate nel gruppo I classificazione IARC delle sostanze cancerogene, solo che per risultare pericolose devono raggiungere una concentrazione decisamente più elevata di quelle presenti nel processo di vaporizzazione.

Sicurezza relativa agli aromi delle sigarette elettroniche – Riguardo il capitolo aromi e liquidi delle sigarette elettroniche, rimane il dubbio relativo agli effetti a lungo termine sull’organismo e la mancanza, ovviamente, di studi a riguardo.

Al momento ci sono una moltitudine di aromi e gusti per i liquidi da vaporizzazioni, ed ognuno di questi è legato a un qualche sapore, gusto, aroma particolare, persino relativi al tabacco stesso. Ma nonostante questi possano attirare giustamente moltissimi clienti e svapatori incalliti, gli studi si stanno ancora concentrando sull’analisi di questi ultimi e delle sostanze che essi contengono

Ad esempio, una “sorvegliata speciale” al momento è il diacetile, sostanza apparentemente innocua e presenta persino nel burro, se assunta in grandi quantità per dei periodi prolungati di tempo viene associata alla comparsa di una moltitudine di sintomi negativi, tra cui alcuni anche seri come le bronchioliti obliteranti.

Il punto però è che proprio a causa di questa vasta scelta e moltitudine di prodotti, è non solo difficile analizzarne gli effetti sul lungo termine, ma analizzare le singole sostanze una ad una è già di per sé un’impresa titanica.

Basti pensare infatti che secondo uno studio del 2017 portato avanti dalla Società americana di Fisiologi, le sostanze presenti nei composti dei liquidi da vaporizzazione attualmente in commercio sono più di 7000.

 

 

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