Frode fiscale – Confiscati più di 1,4 milioni di euro a due imprenditori arrestati nel 2018

A seguito dell’attività investigativa, era stato individuato un articolato sodalizio criminale, composto da 59 persone collegati a vario titolo a 92 società operanti sull’intero territorio nazionale, strutturato allo scopo di fornire forza lavoro a prezzi fuori mercato, a  danno della libera concorrenza e degli operatori che rispettano le regole

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I finanzieri del Comando Provinciale di Parma hanno eseguito nei giorni scorsi un provvedimento di confisca di oltre 1,4 milioni di euro nei confronti di due imprenditori arrestati per frode fiscale dalle Fiamme Gialle di Parma nel 2018, dopo una breve latitanza in Svizzera.

La definitiva acquisizione a patrimonio dello Stato della consistente somma di denaro costituisce un ulteriore tassello di una operazione di servizio svolta nel 2018, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, che ha permesso di scoprire falsi crediti IVA per 14 milioni di euro. In particolare, a seguito dell’attività investigativa, era stato individuato un articolato sodalizio criminale, composto da 59 persone collegati a vario titolo a 92 società operanti sull’intero territorio nazionale, strutturato allo scopo di fornire forza lavoro a prezzi fuori mercato, a  danno della libera concorrenza e degli operatori che rispettano le regole.

Il meccanismo illecito, ideato da due fratelli di origine campana domiciliati a Parma, prevedeva che, nelle prime dichiarazioni fiscali presentate, diverse società fittiziamente intestate a prestanome esponessero falsi crediti IVA, generati da costi (per centinaia di migliaia di euro) in realtà mai sostenuti, non documentati o addirittura supportati da false fatture.

I crediti fittizi così creati venivano ceduti – tramite atti notarili – ad altre società o cooperative effettivamente operanti, coinvolte nel medesimo sistema di frode, ed attive nel fornire personale per i settori della meccanica e dell’edilizia, in diverse province del nord Italia. Le società operative utilizzavano i crediti fittizi acquisiti per compensare pagamenti di reali debiti tributari e/o contributivi derivanti principalmente dall’assunzione di consistente forza lavoro, consentendo così di ridurre i versamenti dovuti nei confronti dell’Erario e di “monetizzare” il profitto dell’illecita condotta. I due fratelli-imprenditori organizzatori del sistema di frode, dopo una breve latitanza, erano stati arrestati  nel mese di rt 2018 a Lugano, in territorio elvetico, con la collaborazione della polizia confederale.

Nel corso dell’operazione, erano state sottoposte a sequestro le quote di 5 società operative, gli autoveicoli di lusso intestati ai soggetti coinvolti, due terreni ed un immobile  nella provincia di Napoli, e quattro fabbricati nella provincia di Parma, nonché somme liquide, depositate sui conti correnti per un valore complessivo di circa € 3.000.000.

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