14 posti letto di terapia intensiva inaugurati a giugno sono in funzione e a disposizione dei pazienti. Ad oggi, all’ospedale Maggiore di Parma i pazienti positivi al Covid 19 in terapia intensiva sono 4, tutti ricoverati nell’area Covid che conta di 8 posti letti dedicati, attrezzati con le più moderne tecnologie.
Questa organizzazione permette all’ospedale di Parma di arrivare fino a 68 letti di terapia intensiva, praticamente raddoppiando i letti a disposizione in epoca pre-covid. In terapia intensiva, infatti, non vengono ricoverati solo pazienti Covid e proprio questa organizzazione flessibile e modulare, realizzata con reparti e percorsi dedicati per evitare promiscuità tra pazienti Covid e non Covid, permette all’Ospedale Maggiore di Parma di dedicare cure, posti letto e tecnologie appropriate in base alle esigenze sanitarie del territorio, garantendo cure intensive anche a pazienti con altri tipi di gravi patologie, come sottolineato anche durante l’inaugurazione.
Per quanto riguarda le esigenze dei pazienti Covid che necessitano di degenza ordinaria per acuti, all’Ospedale Maggiore di Parma, nella sua parte storica, è attivo da febbraio il Covid Hospital presso il padiglione Barbieri, messo a valore quale polo di cura logisticamente separato dalle altre aree ospedaliere. Dall’inizio della pandemia, l’equipe medica e assistenziale del Covid Hospital che riunisce funzioni internistiche, infettivologiche, radiologiche, pneumologiche, cardiologiche, e anestesiologiche ha curato migliaia di pazienti del nostro territorio. Al momento nella struttura sono ricoverati 44 pazienti con patologia legata o correlabile al Covid 19. L’equipe specialistica, inoltre, con le Unità mobili multidisciplinari (UMM) è organizzata per curare direttamente i pazienti presso il proprio domicilio oppure presso i Centri residenziali per anziani (CRA), garantendo percorsi appropriati anche fuori dall’Ospedale. Con le Unità mobili multidisciplinari è stato possibile quindi contenere il numero di pazienti ricoverati e gestire i malati sia postivi che negativi al coronavirus, direttamente sul territorio. Ad oggi i pazienti assistiti direttamente nel proprio “letto di casa” dalle UMM sono stati 1270; 71 le strutture residenziali prese in carico. Circa 200 i ricoveri evitati.
Questo modello organizzativo di sistema è parte integrante della programmazione regionale ed è stato condiviso, all’interno della Conferenza territoriale socio sanitaria, dai sindaci della provincia di Parma. Un modello monitorato operativamente dal CCS, il Centro coordinamento soccorsi, che vede riuniti Prefettura, Protezione civile, Comune e Provincia di Parma, Ordine dei Medici e Aziende Sanitarie.