Coronavirus, un’infermiera: “Passare da eroi a stronzi è un attimo. I prossimi contagiati, non li curo visto che «il Coviddi non esiste»”

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Lei è un’infermiera. Ha un nome un cognome e una famiglia. In un post sui social racconta un’altra faccia del Covid.
Eccola:
“In questi giorni sto leggendo molti post offensivi verso la nostra professione e leggo anche di tanta ignoranza a proposito dell’argomento Covid. Sono consapevole di essere in un Paese democratico, dove ognuno è libero di esprimere un’opinione ma leggere di persone che offendono me e i miei colleghi dicendo che avremmo potuto non scegliere questa professione poiché ci lamentiamo di camici termici da sauna o di mascherine che decubitano sui nostri nasi, mi rende triste e addolorata.
Passare da eroi a stronzi di turno è un attimo, passare da #andratuttobene e da applausi sui balconi è un attimo, passare da regali e false adulazioni a “questo è il lavoro che vi siete scelti e ora non rompete le palle” è un attimo. Cosa pretendiamo da una società che accusa l’immigrato di essere untore e poi va a ballare tra più di 100 persone in locali chiusi o all’aperto, senza mascherine, senza distanze. Vogliamo dire che “so ragazzi”!?
Diciamolo pure ma io alla prossima ondata (che speriamo non ci sia) mi rifiuto di lavorare per questa società, mi rifiuto di trasportare morti dal letto alle barelle e di correre come una forsennata tra un paziente con grandi difficoltà respiratorie e un altro che piange perché capisce che la fine è imminente.
Il problema è che voi non avete visto i 3/4/8/10 morti per turno, non avete visto padri di famiglia venire ricoverati con i loro oggetti personali che poi sono stati bruciati con le loro salme. Non avete sentito figli, padri, madri al telefono piangere perché in un mese avevano perso più d’un familiare senza poter dire loro addio.
Non avete visto la difficoltà dei medici nel dare notizie di morte né la fatica di noi infermieri e OSS che vivevamo con la paura e la rabbia giorno dopo giorno e facevamo fatica a prendere sonno la notte.
Voi non avete vissuto nulla di tutto ciò, sapete solo giudicare e dire “vi siete scelti voi questo mestiere”, senza sapere che non siamo stati addestrati a fronteggiare una pandemia e ci siamo trovati immersi nella merda di punto in bianco.
Io sono un’infermiera e l’ho scelto io ma voi, perché scegliete di giudicare? Perché offendete? Perché siete ipocriti? Non vi siete mai lamentati dei vostri orari di lavoro? Della vostra busta paga? Adesso mettetevi nei panni di chi a questo ci aggiunge la paura e la fatica, la morte e la disperazione. Siete comunque tutti dei grandi ingrati e comunque… mettete sta mascherina che avete rotto 3/4 di cippa con sta storia che “non ce n’è coviddi”.
E i prossimi applausi fateli alle vostre professioni che intanto noi siamo quelli che non fanno nulla e puliscono solo cu*i. E mo basta”.

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