Ogni percorso universitario ha le sue complessità e questo ogni universitario lo sa, in particolar modo gli studenti di Giurisprudenza. In questo percorso di studi, ma in generale in ogni facoltà, non esistono “esami passeggiata” da poter preparare in 15 giorni: ogni esame ha la sua specificità, la sua lunghezza e la sua complessità. Se parliamo, poi, della formazione di un giurista, sappiamo bene che ogni semestre presenta varie discipline che, tutte insieme, vanno a formare il futuro avvocato. È importante non lasciare mai lacune, perché non si andranno a colmare con gli altri esami, anzi! Si potrebbero generare problemi visto che molti esami risultano essere propedeutici tra di loro. Procedendo nel percorso, ci si illude (forse) che, diventando maggiori le conoscenze, diventi più facile lo studio. In realtà, si tratta di una mezza verità: è vero che si diventa più competenti e si diventa (più) avvezzi alla materia, ma dall’altra parte il percorso si complica perché si va ad ampliare sempre di più il bagaglio professionale. Spezziamo una lancia in favore dei futuri giuristi: nonostante la complessità, la laurea in giurisprudenza è ricca di soddisfazioni ed è sicuramente una delle più spendibili in Italia. Chi a 19 anni fa questa scelta, dunque, deve armarsi di pazienza e tanta voglia di imparare e possedere una propensione forte allo studio e all’approfondimento. Perché, oltre che vasto, bisogna considerare che il mondo del diritto è un universo a parte, caratterizzato anche da un linguaggio specifico di cui bisogna appropriarsi, un po’ come avviene per il percorso in medicina. È fondamentale, dunque, la scelta di manuali di diritto validi che siano degli alleati nella preparazione delle varie materie d’esame. Sicuramente, il testo di riferimento per argomenti dovrà essere quello indicato nella bibliografia d’esame, ma va da sé, che per la comprensione dell’esame si possa scegliere un altro testo, soprattutto se questo riesce a facilitare il nostro apprendimento.
Quali sono i parametri da considerare nella scelta di un manuale di supporto/approfondimento?
Molto spesso nella scelta si vanno a considerare alcuni aspetti che, però, vanno di volta in volta interpretati. Ad esempio, il numero di pagine: chi è che all’acquisto di un libro non va subito a sbirciare di quante pagine sia composto? Vedere un numero di pagine ridotto ci fa tirare un sospiro di sollievo, ma non sempre un numero minore di pagine può facilitare lo studio, anzi un argomento sintetizzato all’inverosimile può risultare più difficile da comprendere in quanto potrebbero essere omessi alcuni passaggi e concetti vitali. D’altro canto, un manuale troppo lungo potrebbe annoiare o demotivare perché sembra non terminare mai, soprattutto se si gira intorno all’argomento senza centrare i punti chiave. Bisognerebbe orientarsi verso dei manuali, per esempio quelli della Casa Editrice Giappichelli, i cui autori prediligono concetti chiari, lineari e che vanno dritto al sodo, caratterizzati come sono da un’abilità spiccata nella sintesi, nella scelta di cosa è davvero importante e cosa di contorno. Un altro parametro fondamentale, utile nella scelta e collegato allo stile di scrittura del testo stesso, riguarda gli autori del manuale: scegliere un autore affermato è una garanzia, anche se a volte la scrittura può risultare più difficile ed elaborata. Meglio prediligere un autore conosciuto dai libri strutturati in maniera chiara e lineare e, se possibile, con un’impostazione visiva che ci permetta di schematizzare mentalmente i vari argomenti e impostare un metodo di studio proficuo. Last but not least, il linguaggio deve essere comprensibile, anche se stiamo parlando di diritto. Inutile perdersi in mille digressioni, è necessario che si arrivi dritti al punto in modo che il concetto sia facilmente comprensibile e che si ottimizzino i tempi. Studiare sui testi giusti agevola di molto la preparazione di un esame e/o di un concorso e aiuta a non demotivarsi.
