Krause si presenta: “Col Parma obiettivi a lungo termine. Europa? Perché no, in futuro. Partiamo dalla salvezza”

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Il nuovo Presidente del Parma Calcio, Kyle Krause, è intervento nella sua prima conferenza stampa al Tardini, alla vigilia del match d’esordio nella Serie A Tim 2020/21 del Parma contro il Napoli domani alle 12.30, dopo aver incontrato la squadra a Collecchio.

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Ecco le sue parole:

“Immagino abbiate letto o sentito parlare di me, dunque sono qui per presentarmi e rispondere alle vostre domande. Il nostro è un business familiare, cerchiamo di operare con successo e allo stesso tempo in maniera sostenibile. Ma parliamo anche di calcio, dunque c’è anche un lato passionale da considerare: un lato che ci interessa seguire, accompagnare, per entrare nella tradizione rappresentata dal Parma Calcio e continuarla. Cosa ho detto alla squadra a pranzo oggi? Il mio messaggio è molto simile a quello che sto per dire qui: sono qui per aiutarvi. Tutto quello che posso fare, che possiamo fare per aiutarvi lo faremo. Liverani, Carli, Lucarelli sanno bene cosa fare, non necessitano di alcun suggerimento in materia di calcio da parte mia”.

“Come i tifosi sognano, così faccio io. La prima cosa è curare il business, con attenzione. Vogliamo dunque tutti lavorare tutti assieme.Abbiamo parlato con il nostro staff tecnico questo pomeriggio, hanno delle ottime idee su quel che possiamo fare riguardo alla crescita della squadra, dei giocatori nelle prossime finestre di mercato. Il primo obiettivo è consolidarci in Serie A e poi continuare a crescere. Sì, seguo il calcio ogni fine settimana. Ho avuto anche la possibilità di vedere qualche partita di Serie A dal vivo, ma è passato molto tempo dall’ultima volta che ho visto il Parma allo stadio: è stato contro l’Hellas Verona molti anni fa a Verona. C’è una grande tradizione di giocatori nel Parma, se devo sceglierne uno dico Cannavaro. Anzi, no, scusate – ride guardando il Vice Direttore Sportivo seduto in platea – scelgo Alessandro Lucarelli!”

“Nella mia mente non c’è una fine per questo progetto. Uno dei primi step è quello che riguarda l’Academy: vogliamo svilupparla per fare sì che molti giovani che escono da lì siano pronti per la prima squadra. Se guardo più in là nel futuro, sarebbe molto divertente viaggiare un po’ di più in Europa. Cosa dobbiamo aspettarci dal mercato? Detto che il primo obiettivo è di evitare la retrocessione, in questa finestra di mercato abbiamo la possibilità di lavorare con uno come Carli che ha una provata esperienza nel trovare giovani talenti, vogliamo fare leva su questa sua capacità per lavorare su questo aspetto già in questa sessione. Oggi – sorride – nessun annuncio di nuovi acquisti, dunque”.

“Ieri in realtà ho fatto la mia seconda visita a Parma, è una bella città. Camminare in centro è stato un modo per conoscerla ancora di più e prendere parte alla sua bellezza: ha una bellissima architettura, ottimo cibo e non vedo l’ora di incontrare ancora più persone. Gli stadi senza tifosi? Certo, per la mia prima partita mi sarebbe piaciuto entrare allo stadio e vederlo pieno, ma credo che ci siano giuste ragioni di sicurezza per le quali possono esserci solo 1000 tifosi: il nostro impegno come Parma Calcio è fare le cose in sicurezza in un periodo così”.

I nostri partners hanno fatto – e lo dico con orgoglio – un eccellente lavoro collaborando con la città per portare avanti il progetto dello stadio. Oggi nel calcio c’è bisogno di offrire esperienze migliori a livello di stadi. Sono molto contento di dare il mio contributo a questo progetto, per dare ai nostri tifosi e giocatori la migliore esperienza possibile. In America abbiamo molti stadi moderni, in Italia ci sono molti progetti interessanti e sono molto contento, perchè lavorando collettivamente si può fare qualcosa di molto importante per migliorare le infrastrutture. Mi è stato detto che costruire infrastrutture in Italia può essere un processo lento, dunque sono molto contento che i miei partner si siano mossi in tempo con il progetto”.

“Che promesse posso fare? Sono un appassionato tifoso di calcio, amo questo gioco e amo l’Italia. Farò del mio meglio. Lavoreremo per condurre il club nella maniera più professionale possibile, con passione e ascoltando i nostri tifosi. Spero di non aver fatto troppe promesse… Avevo un sogno da molto tempo: avere una squadra di calcio. Così è capitato di parlarne con qualcuno in Italia, coltivando questo sogno. Come saprete, c’è più di un club in vendita in Italia e così abbiamo cominciato a parlare di quale fosse l’opportunità migliore da cogliere. La città, la storia e l’opportunità offerta sono stati gli aspetti che mi hanno convinto ad essere qui. In Italia vince solo una squadra? Cambiare le cose non è una cosa che si fa dal giorno alla notte. Guardate l’esempio dell’Atalanta. Prima ho citato l’Academy, che assieme ai giovani talenti e allo stadio sono i punti principali del nostro lavoro. Sono tutti obiettivi a lungo termine: non puoi pensare di diventare come la Juventus comprando due o tre giocatori importanti. Ma lavorando nel tempo possiamo anche cogliere l’opportunità, come dicevo prima, di viaggiare di più in Europa”.

“Altri business qui nella Food Valley? Prima viene il Parma Calcio, dopo non saprei. Ho cinque figli: uno di loro si trasferirà a Parma, ha alle spalle un’esperienza in Nba con gli Orlando Magic e una laurea ad Harvard in Analytics. Abbiamo una casa nelle Langhe, circa due ore da qui. Quando sarò in Italia, sarò sia nelle Langhe che qui a Parma per seguire tutti i nostri affari. Per ora la mia casa resta negli Usa, ma sarò qui regolarmente”.

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