Life Science: è dell’Ateneo di Parma l’unico progetto italiano finanziato dall’European Research Council 

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Gli Starting Grants dello European ResearchCouncil sono finanziamenti della ricerca destinati a giovani ricercatori nella fase di passaggio all’indipendenza scientifica: nell’ultima call ERC-StG, in area Life Science, è stato finanziato un solo progetto italiano e questo progetto è PREDICT-CARE (Developing tools for the prediction, at individual level, of the cardiometabolic response to the consumption of dietary (poly)phenols), di cui è responsabile scientifico Pedro Mena, del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma. La valutazione si basa sull’innovatività del progetto e sul curriculum del ricercatore.

Si tratta di un risultato molto significativo, di cui l’Università di Parma è particolarmente orgogliosa anche alla luce del fatto che solo 20 ERC Starting Grants in totale sono stati assegnati a ricercatori che svolgeranno il progetto in istituzioni italiane.

Spagnolo d’origine, Mena ha trascorso un periodo del suo dottorato di ricerca nei laboratori dell’Unità di Nutrizione Umana, sotto la guida del professor Daniele Del Rio, e la collaborazione è continuata per il post-dottorato, fino al raggiungimento della posizione di Ricercatore di tipo B da circa un anno. Mena ha portato avanti le tematiche del gruppo di Del Rio, in stretta collaborazione con i professori Furio Brighenti e Francesca Scazzina.

Il progetto, che è stato finanziato per un totale di 2.3 milioni di euro, è centrato sulla prevenzione delle patologie cardiometaboliche mediante l’alimentazione, con l’aspetto innovativo legato alla valutazione delle differenze con cui ciascun individuo risponde al consumo di specifici alimenti di origine vegetale. Recentemente, è infatti emerso che ogni persona, dopo aver consumato frutta e verdura o i prodotti da queste derivati, produce differenti gruppi di composti come risultato della digestione e dell’assorbimento di quelli presenti nell’alimento. Questa differenza, che si contestualizza nell’ambito della nutrizione personalizzata, rende i potenziali benefici associati al consumo di determinati alimenti variabili nella popolazione. L’obiettivo del progetto è quindi quello di sviluppare strumenti che permettano di predire come si modifica la risposta cardiometabolica al consumo di determinati alimenti contenenti una classe di composti vegetali noti come polifenoli, in base alle caratteristiche individuali e con una particolare attenzione al microbiota intestinale. Il successo del progetto permetterà di poter definire strategie di dieta personalizzate, idealmente riducendo il rischio di malattie legate all’alimentazione e contribuendo al benessere dei consumatori, ciascuno considerato per le proprie caratteristiche ed individualità.

La ricerca vedrà coinvolti altri ricercatori dell’Ateneo: i docenti Federico Bergenti, del Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche, Riccardo Bonadonna, del Dipartimento di Medicina e Chirurgia e Marco Ventura, del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale. Nel progetto è anche compreso l’acquisto di un uno spettrometro di massa ad alta definizione, che andrà ulteriormente ad incrementare la dotazione del gruppo di nutrizione dell’Ateneo.

Questo risultato richiama ancora una volta l’attenzione verso l’elevata qualità della ricerca in ambito alimentare che l’Università di Parma sta conducendo con grande impegno.

 

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