Sfalci nel torrente Parma, Footprint: “Si salvi la fauna posticipando a settembre”

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Alla luce delle recenti notizie relative agli sfalci del greto della Parma e del comunicato del coordinamento delle associazione ambientaliste di Parma, Associazione Footprint esprime la propria posizione a sostegno della richiesta di riconsiderare lo sfalcio così come previsto.

“Siamo ben consapevoli delle criticità idrauliche del torrente Parma – scrive l’associazione – e di quanto questo possa essere pericoloso nel caso in cui l’alveo non venga adeguatamente pulito; forte è il ricordo dell’esondazione dell’ottobre 2014 ed i danni causati alla città”.

“Teniamo però a ricordare che quest’ultima esondazione cittadina fu acuita da detriti riconducibili a discutibili comportamenti umani, come ad esempio magazzini/discariche a ridosso del torrente Baganza, che aggravarono l’esondazione del torrente stesso”.

“In questi anni abbiamo potuto altresì notare una affluenza sempre maggiore di fauna ed avifauna nell’alveo del torrente Parma, specie animali che devono essere salvaguardate perché sono ormai tasselli fondamentali della biodiversità che si è instaurata in questi luoghi.”

“Vista la delicata situazione dicotomica, da una parte la necessità di evitare una nuova esondazione, dall’altra la salvaguardia delle biodiversità del torrente, vogliamo considerare alcuni dati:

– Storicamente la maggior parte delle piene del torrente Parma sono avvenute da ottobre a gennaio mentre le nidificazioni delle specie volatili avvengono tra maggio e luglio.

Ad esempio, i Gruccioni arrivano nella nostra città a maggio dopo la migrazione dall’Africa subsahariana e nidificano fino a fine giugno; può capitare che anche per altre specie ci possano essere covate di rimpiazzo.

Purtroppo la maggior parte delle specie, quando ci sono lavori invasivi, ma anche un grande afflusso di gente (vedi esempio delle spiagge), abbandonano il nido per non farvi mai più ritorno.

– Normalmente, come ci insegnano gli studiosi di avifauna, i lavori di sfalcio non si eseguono mai in luglio.

Date le circostanze, riteniamo che sarebbe opportuno posticipare a settembre le opere di sfalcio e possibilmente con la supervisione di un esperto durante i lavori, e per questo ci associamo alla richiesta di una più attenta programmazione ed esecuzione dei lavori, che sarebbe più in linea con i valori ambientali e di sostenibilità che una capitale verde europea dovrebbe avere.”

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