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Prezzo del cibo? Parma unica città in Italia in cui cala (dello 0,3%)

Lo stabilisce uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori. Caltanissetta la più cara

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L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni che hanno registrato i maggiori rincari annui per quanto riguarda i prodotti alimentari, sulla base degli ultimi dati Istat di giugno. la città con i maggiori rincari alimentari è ancora una volta Caltanissetta, +5,7% su base annua, città già in testa alla classifica di aprile e di maggio. Tradotto in maggior costo della vita, significa che una famiglia media a Caltanissetta, su base annua, ha registrato una spesa aggiuntiva, per i soli beni alimentari, pari a 307 euro, una vera e propria stangata. Al secondo posto, Perugia, +4,6%, equivalenti ad un aggravio nei dodici mesi, per il solo cibo, pari a 242 euro, al terzo Trieste, +4,4%, pari a 232 euro.


La città più risparmiosa Parma, la più virtuosa, l’unica a registrare per i beni alimentari una riduzione dei prezzi, -0,3%, equivalenti ad un risparmio di 17 euro su base annua
.

Non è molto, ma è meglio di chi ha subito rincari. Segue Siena, +0,7% e Macerata, +0,9%. Per quanto riguarda le regioni, il cibo più caro, in termini di rialzi dei prezzi, si trova in Umbria, +4%, pari, in termini di aumento del costo della vita, per una famiglia tipo, a 210 euro. Seguono Lazio, +3,3% (189 euro) e al terzo posto, a pari merito, Valle d’Aosta e Trentino, con +3,1%.

La regione migliore, il Veneto, +1,6%, seguita da Lombardia e Puglia.

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