Leucemie: progetto dell’Università di Parma finanziato dalla Leukemia Research Foundation

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Si chiama Targeting NOTCH1 trafficking vulnerabilities in T-Cell Acute Lymphoblastic Leukemia, è “targato” Università di Parma ed è l’unico progetto italiano finanziato dalla Leukemia Research Foundation, fra le più importanti fondazioni statunitensi per la ricerca sulle malattie ematologiche. Il progetto è del Laboratorio di Ematologia Traslazionale e Chemogenomica dell’Università di Parma; coordinatore è Giovanni Roti, responsabile del Laboratorio Start-up AIRC al Dipartimento di Medicina e Chirurgia, e del gruppo di ricerca fanno parte Matteo Marchesini, Claudia Sorrentino, Luca Pagliaro, Anna Montanaro, Andrea Gherli ed Elisa Cerretani.

Lo studio mira allo sviluppo di un nuovo farmaco con azione diretta verso il gene NOTCH1, il più comunemente mutato nelle Leucemie Linfoblastiche di Tipo T, una forma leucemica particolarmente aggressiva negli adulti e nei bambini. Si analizzeranno i meccanismi NOTCH1-mediati che regolano l’invasione leucemica nel sistema nervoso centrale, e si studierà come antagonizzarli. Si punterà l’attenzione in particolare su una molecola il cui effetto anti-leucemico è stato interamente caratterizzato nei laboratori di Ematologia Traslazionale e Chemogenomica, con la collaborazione di altri gruppi dell’Università di Parma. Il gruppo di ricerca ha recentemente descritto questa molecola in una pubblicazione sulla rivista “Cell Chemical Biology”, fra le più importanti nell’ambito della “chemical genomics” applicata alle patologie tumorali.

Insieme a quello dell’Università di Parma, la Leukemia Research Foundation ha finanziato progetti di Istituti fra i più prestigiosi e riconosciuti al mondo nel campo della ricerca sul cancro.

 

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