Processo Pesci, la difesa porta in audizione la criminologa Bruzzone

0

Nuova udienza nella giornata di mercoledì per il processo all’imprenditore Federico Pesci accusato di violenza sessuale nei confronti di una giovane.

Dopo gli atti messi in luce nella precedente udienza dalla difesa, il presidente del collegio ha disposto d’ufficio una nuova perizia psichiatrica sulla ragazza.

La consulenza è stata affidata a Giuseppina Paolillo, direttrice della Residenza esecuzione misure di sicurezza di Parma.

La difesa con gli avvocati Anselmo e L’Insalata ha portato infatti in audizione presso il Tribunale di Parma la nota criminologa Roberta Bruzzone che in una lunga relazione redatta su richiesta della difesa, dopo aver letto tutti gli atti e le testimonianze del processo, sostiene come la ragazza mostri le caratteristiche di una “personalità borderline”.

Si sono opposti all’audizione il Pm Bianchi, la legale della ragazza Cappelluto e i difensori della parti civili, Comune di Parma e Centro Antiviolenza.

Ma le opposizioni sono stata  respinte dal giudice che ha permesso di esporsi alla criminologa forense e psicologa diventata nota dopo numerose ospitate in tv, come consulente in diversi tra i casi diventati più noti di cronaca nera italiana: la donna si batte per sensibilizzare riguardo la tematica della violenza sulle donne.

Infatti la criminologa afferma come gli uomini solitamente li faccia “sbattere dentro” non il contrario, ma dopo aver letto le carte di questo processo ritiene che le cose, in questo caso, possano essere diverse.

Nella lunga relazione di 85 pagine, la Bruzzone mette in luce i verbali e le testimonianze delle dottoresse Bonvini e Carpanese, che evidenziano anche loro disturbi manipolatori nella giovane.

Emerge un passato molto difficile della ragazza, che a 7 anni subì un abuso. Poi a 13 anni la ragazza accusó di abuso sessuale un compagno di classe e il vicino di casa, accuse entrambe archiviate e da cui emerge per la prima volta un disturbo psichiatrico.

La crescita si fa quindi complicata, la giovane si avvicina alle droghe e in particolare all’eroina. Lo dicono gli psicologi che l’hanno avuta in cura al Sert: le loro dichiarazioni emergono negli atti del processo.

La Bruzzone, nella sua tesi porta anche altri elementi, in particolare fa notare, grazie alle intercettazioni telefoniche della giovane quando parla con gli amici, una mancanza di stress post traumatico dopo i fatti avvenuti nell’attico di Pesci a luglio 2018. La giovane avrebbe continuato a fare “la sua vita di prima”.

Come si legge inoltre nella relazione della Bruzzone, “è doveroso sottolineare che la famiglia della parte offesa non era al corrente della sua attività di prostituzione ragion per cui è altamente probabile (a parere della scrivente) che la parte offesa, per tentare di evitare di perdere l’appoggio familiare, possa aver deciso di ridurre l’impatto dell’emersione della notizia sulla sua prostituzione attraverso la simulazione della violenza sessuale […] circostanza che, evidentemente, preoccupava maggiormente la PO che, non a caso, fino alla “vicenda Pesci” aveva tenuto debitamente celata tale sua attività”.

In conclusione, per la criminologa “le informazioni ad oggi già ampiamente disponibili depongono per una generale inattendibilità testimoniale”.

L’avvocato Anselmo ha anticipato, infine, che sarà presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza a carico del nigeriano Wilson Ndu Anyem, il pusher e secondo uomo coinvolto nel fatti dalla ragazza, condannato a 5 anni e 8 mesi e che il legale assiste insieme all’imputato Pesci.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here