Parmigiano Reggiano. Firmato il contratto regionale per oltre 200 caseifici sociali. Il premio di risultato tutelerà le realtà produttive che risentono della crisi dei prezzi

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È stata siglata tra Fai Cisl Flai Cgil Uila Uil regionali e territoriali, e i rappresentanti delle associazioni cooperative Legacoop e Confcooperative, un’ipotesi di accordo del contratto regionale per i dipendenti dei caseifici sociali e cooperativi operanti nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano.

Il confronto ha risentito della pesante dinamica dei prezzi che ha visto le quotazioni del formaggio arrivare anche ad un prezzo di vendita di 7,45 euro/kg, come l’ultimo registrato dalla Borsa Merci di Parma, contro gli 11,15 euro/kg registrati nel corso dell’anno 2019 come quotazione massima per il Parmigiano Reggiano di 12 mesi. A essere interessati dal contratto sono oltre 200 caseifici cooperativi dove lavorano più di 900 lavoratori e lavoratrici tra Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.

Il contratto adegua gli importi del premio di risultato, e attraverso alcuni correttivi condizionati dall’andamento dei prezzi è in grado di tutelare e salvaguardare le realtà che producono qualità anche in condizioni economiche avverse.

Il contratto può distribuire importanti risorse economiche che possono variare da 1.263 euro a quasi 5.100 euro anno per un casaro di primo livello; da 876 euro a 3.312 euro anno per un lavoratore al 4° livello. Importi che si ottengono al raggiungimento di determinati livelli di qualità (espertizzazione) e che possono ulteriormente incrementarsi se migliorano le dinamiche del prezzo medio di vendita. Ma l’ipotesi di accordo ha introdotto, in seguito a modifiche di lavorazioni del latte, elementi di garanzia economica e transitoria anche per le realtà produttive che non raggiungono questi livelli di qualità (espertizzazione).  

Da evidenziare l’inserimento di nuovi articoli per promuovere la previdenza integrativa e per contrastare la violenza di genere. Si prevede l’istituzione di una commissione per verificare l’attuale classificazione del personale e per valutare le criticità relative alla sicurezza sul lavoro, anche attraverso il coinvolgimento dell’Asl e dell’Inail.

Infine, dalla mensilità di giugno 2020, per questi lavoratori scatterà la prima tranche di aumento economico previsto dal rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro della Cooperazione industriale, pari a 21,43 euro medie mensili, compresi gli arretrati fino a dicembre 2019.

L’ipotesi di accordo verrà ora sottoposta alla consultazione fra i lavoratori e le lavoratrici del settore.

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