Coronavirus – Più nessun paziente in terapia intensiva. Zero morti, tre nuovi contagi

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Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.351 casi di positività, 47 in più rispetto a ieri, di cui 39 persone asintomatiche individuate attraverso l’attività di screening regionale.

Dei 47 nuovi casi, 37 riguardano la provincia di Bologna e di questi 30 il focolaio isolato in una azienda della logistica nel capoluogo regionale, già confinato nel reparto interessato. Ha quindi visto coinvolti al momento solo i lavoratori del reparto stesso. La meticolosa attività di contact tracing e i controlli a tappeto alla ricerca del virus hanno portato alla ricostruzione della rete dei contatti e all’esecuzione di 138 tamponi, mentre altri 190 sono in esecuzione. Allo stesso tempo sono stati disposti gli isolamenti domiciliari tra i contatti stretti evidenziati nel corso delle inchieste epidemiologiche. La sede di lavoro interessata è stata oggetto di sopralluoghi sia da parte del personale del Servizio di Igiene e Sanità pubblica che da parte del Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro del Dipartimento di sanità pubblica della Asl di Bologna. Le persone positive sono state individuate dall’attività di screening e dai controlli regionali, essendo in larghissima maggioranza asintomatici ora in isolamento domiciliare.

I nuovi tamponi effettuati da ieri in Emilia-Romagna sono 7.838, che raggiungono così complessivamente quota 474.450, a cui si aggiungono altri 1.728 test sierologici, fatti sempre nelle ultime ventiquattro ore.

Le nuove guarigioni sono 49 per un totale di 23.034, l’81% dei contagiati da inizio crisi. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 1.068 (-6 rispetto a ieri).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 943, -2 rispetto a ieri, quasi l’88% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva sono 11, uno in meno sempre rispetto a ieri, quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 114 (-3).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.034 (+49): 263 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 22.771 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 4 nuovi decessi, tre uomini e 1 donna. Si tratta di 3 persone residenti in provincia di Bologna e 1 in provincia di Ferrara. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a quota 4.249.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.540 a Piacenza (+1), 3.642 a Parma (+3, tutti asintomatici da screening regionali),  5.000 a Reggio Emilia (+1, sintomatico), 3.945 a Modena (nessun nuovo caso), 4.832 a Bologna  (+37, di cui 30 asintomatici e 7 sintomatici, come detto tutti in gran parte legati a situazioni individuate in precedenza); 403 casi positivi a Imola (nessun nuovo caso); 1.019 a Ferrara (+1). I casi di positività in Romagna sono 4.970 (+4), di cui 1.040 a Ravenna (nessun nuovo caso), 957 a Forlì (nessun nuovo caso), 789 a Cesena (+3, tutti asintomatici) e 2.184 a Rimini (+1 asintomatico).

Ospedale Maggiore: nessun paziente covid in terapia intensiva 

Dopo 4 mesi le terapie intensive dell’Ospedale Maggiore di Parma non hanno più paziente Covid ricoverati. Gli ultimi due pazienti che ancora necessitavano di trattamenti intensivi, una donna di 67 anni e un uomo di 61 anni, sono stati infatti trasferiti ieri pomeriggio e stanno proseguendo il percorso di cura nella sezione subintensiva respiratoria della Pneumologia.

La donna era entrata in terapia intensiva il 16 marzo, mentre l’uomo era ricoverato dal 30 di marzo.

Entrambi positivi al Covid e con gravissime complicanze si erano successivamente negativizzati, ma restavano ancorano molto critici e sotto ventilazione assistita. “Sono stati decorsi molto lunghi per la grave patologia polmonare d’ingresso associata a varie complicanze legate all’infezione da Sars Cov 2 – spiega Laura Malchiodi medico della 1° Anestesia e Rianimazione. Ora sono entrambi svegli e in respiro spontaneo. Certo, sono pazienti ancora delicati che necessitano di monitoraggio e assistenza, ma possono iniziare una riabilitazione respiratoria”.

“Il primo paziente covid nei nostri reparti – spiega Sandra Rossi direttore della 1° Anestesia e rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – era entrato domenica 23 febbraio e da quel giorno non ci siamo più fermati. Per noi oggi è una giornata bella e particolare. E credo che lo sia anche per i pazienti e per le loro famiglie. Non bisogna tuttavia abbassare la guardia. L’assetto delle nostre terapie intensive prevede infatti la possibilità di tornare ad accogliere pazienti covid e pazienti sospetti, con sintomi gravi. I criteri di flessibilità e di modularità che hanno caratterizzato la nostra organizzazione durante l’emergenza continueranno ad essere applicati.”

Attualmente al Maggiore sono 9 i pazienti covid positivi ricoverati. Sono tutti seguiti dall’equipe multidisciplinare del padiglione Barbieri e hanno un età che varia tra i 40 e i 95 anni. “I pazienti più giovani – spiega Tiziana Meschi, direttore Medicina interna e Lungodegenza critica – sono in discrete condizioni, mentre i più anziani si presentano problematici a causa di altre patologie non strettamente legate all’infezione”.

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