Processo Pesci, parla il medico legale: “Ferite non compatibili con 45 giorni di prognosi”

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Ennesima udienza, ennesimo capitolo del processo contro Federico Pesci venerdì mattina.

Per l’imprenditore, accusato di violenza sessuale aggravata, coi difensori Fabio Anselmo e Mario L‘Insalata, è comparso il medico legale dottor Mariano Cingolani, noto patologo impegnato anche nei delitti di Meredith Kercher e Pamela Mastropietro.

Il medico ha riferito come sia “assolutamente irrealistico parlare di faringite meccanica, non esiste in medicina. Le tonsille sono delicate, un eventuale inserimento forzato di un corpo estraneo, come un sexy toy,  di 3-4 cm avrebbe causato sanguinamento e morte per soffocamento.

La prognosi di 45 giorni è assolutamente irrealistica per ecchimosi e lividi che generalmente guariscono in 15 giorni” – spiega il medico.

“Le lesioni, aggiunge sono di tipo comune e non c’è nessun riscontro di lesione che possa essere ricondotta a una violenza sessuale o una costrizione sessuale”.

“La stessa ragazza in incidente probatorio ha dichiarato che le erano stati uniti i polsi ma non appesa perché era in ginocchio per terra. Era una simulazione durante il gioco di ruolo di essere appesa per le braccia” – precisano i legali.

Già nel 2011 la ragazza era stata protagonista di alcune denunce contro un compagno di classe e un vicino di casa: sosteneva di essere stata molestata, ma le venne diagnosticata già all’epoca una malattia psichiatrica con disturbo manipolatorio che la trasforma da seduttrice a vittima, da esperta a ignara, da adulta a bambina.

Disturbo tuttora riscontrato dagli psicologi che hanno periziato la ragazza – spiega Anselmo, che chiede l’ammissione della perizia tra le prove, trovando l’opposizione della difesa della giovane.

Durante l’udienza, passata da pubblica a porte chiuse, è stato anche  aperto il borsone contenente sexy toy sequestrati a casa di Pesci.

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