Scene da “Fast & Furious” tra Bardi e Bedonia: arrestati due fratelli sinti fuggiti nel 2019

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Si è conclusa con due arresti l’operazione “Fast & Furious” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Borgo Val di Taro, insieme ai colleghi di Cuneo e alla Procura della Repubblica di Parma. Ad essere fermati dagli uomini dell’Arma – in seguito all’indagine iniziata il 6 gennaio 2019 – sono stati due cittadini italiani di etnia sinti: C.O di 52 anni e C.G di 49. I due fratelli, entrambi pregiudicati, sono accusati di reati, tentati e consumati, quali furto aggravato in abitazione, tentata rapina commessa con armi, portoingiustificato di armi, installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni telefoniche, alterazione di mezzi di trasporto, possesso di segni distintivi contraffatti in uso ai Corpi di polizia, falsità materialecommessa da privato, resistenza a pubblico ufficiale.

L’indagine ha avuto inizio il 6 gennaio 2019 quando una Volkswagen Golf sospetta era stata intercettata dai Carabinieri di pattuglia tra i comuni di Bardi, Bedonia e Morfasso: l’autista dell’autovettura sembrava inizalmente intenzionato a fermarsi, ma poi ha accelerato tentando di investire uno dei Carabinieri. Nasceva quindi un inseguimento nel territorio del comune di Bardi che si concluse con gli occupanti del mezzo, sentitisi braccati, che scapparono tra i boschi. All’interno dell’autovettura venivano rinvenuti computer, orologi ed altri oggetti che facevano supporre la consumazione di furti. Dagli accertamenti compiuti l’autovettura risultava appartenere ad un cittadino italiano, di etnia Sinti, abitante a Cuneo.Le indagini portarono a scoprire che sulla vettura erano state apportate modificheper agevolare la fuga in caso individuazione/inseguimento delle Forze di Polizia; in particolare erano stati installati dispositivi che si attivavano mediante dei pulsanti posti vicino alla leva del cambio: uno di questi permetteva lo spegnimento di tutte le luci della parte posteriore, fari targa e stop, un altro permetteva l’accensione di lampeggianti blu simile a quelli dei dispositivi di emergenza in uso alle forze di polizia, un altro interruttore attivava una sirena che emetteva un segnale identico ai dispositivi acustici in uso alle forze di polizia, un altro ancora l’attivazione di uno jammer, disturbatore di frequenze utilizzato per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere onde radio.

La Volkswagen Golf inoltre presentava un colore diverso rispetto a quello originale, realizzato attraverso la tecnica del car wrapping, utile escamotage, unitamente all’utilizzo di targhe clonate, per renderla “pulita” e dunque insospettabile agli occhi delle pattuglie delle forze di polizia. Le investigazioni hanno permesso di accertare che i due avevano commesso una tentata rapina con armi a Valmozzola, ferendo marito e moglie che li avevano sorpresi nel tentativo di rubare all’interno della loro abitazione, e 16 furti, tentati e consumati, in abitazione nelle provincia di Parma (Bedonia, Varsi, Bardi), in quella di Piacenza e di Genova.

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