Cresce la popolazione parmense: siamo oltre 454mila

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La popolazione del Parmense ha fatto registrare al 1° gennaio 2020 un aumento di 2.381 persone (+0,53%), arrivando a 454.396 residenti.

Una crescita sostenuta, se confrontata ad un quadro nazionale di stagnazione demografica.

Secondo le stime ISTAT, infatti, rispetto all’anno scorso l’Italia nel suo complesso ha fatto registrare una diminuzione di 116 mila persone (-1,9 per mille), il quinto calo consecutivo. La Regione Emilia-Romagna, invece, è una delle poche aree in crescita insieme a Lombardia, Trento e Bolzano, e presenta un aumento del 2,8 per mille, circa la metà di quello della nostra provincia.
Tutti i dati relativi alla situazione demografica a Parma capoluogo e negli altri Comuni al 1° gennaio 2020 sono stati resi noti oggi dall’Ufficio Statistica della Provincia.

“La nostra provincia e la nostra regione confermavano dati demografici positivi, specchio di una struttura economica solida e di un’alta qualità della vita” sottolinea il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi.

I DATI –  La popolazione della nostra provincia al 1° gennaio 2020 contava 454.396 residenti con un aumento di 2.381 persone (+0,53%), il più alto dal 2012.

Fino al 2012 il bilancio naturale negativo veniva compensato da una immigrazione molto sostenuta, ma negli ultimi anni sono diminuiti i flussi in ingresso e aumentati quelli in uscita, anche di cittadini italiani: nel 2019 vi sono stati 43mila rimpatri e 120mila espatri di cittadini italiani. Nel 2007 erano partite solamente 36mila persone.
Il saldo naturale (nascite – decessi) nel Parmense resta fortemente in deficit, come da molti anni (l’ultimo valore positivo risale al 1972): fino a novembre 2019 (ultimo dato disponibile) il nostro territorio presentava un saldo naturale negativo di 1.420 persone.
Tuttavia, in quest’anno le nascite presentano un leggero aumento di 36 bambini, +1,1%, dopo nove anni di diminuzione. Le prospettive di medio lungo periodo rimangono negative, per il calo delle potenziali madri, facilmente prevedibile data la struttura per età della popolazione.

I DATI COMUNALI – La crescita della popolazione provinciale è dovuta principalmente dall’aumento del comune di Parma, con un incremento di 1.823 persone (+0,9%), il 77% dell’aumento dell’intera provincia
L’area extra capoluogo fa registrare nell’ultimo anno una variazione positiva di 558 persone (+0,22%). E’ un’area che include realtà con andamenti abbastanza diversi tra loro: la Collina cresce dello 0,4%, la Pianura dello 0,3%, mentre la Montagna diminuisce dello 0,9%.

A livello comunale la popolazione complessiva aumenta in 19 comuni su 44.
La crescita si concentra in particolare a San Secondo (+1,7%), Felino e Langhirano (+1,5%) e Fontanellato (+1,1%). Il comune che riporta la crescita più alta in termini percentuali +2,1% è però Valmozzola che aumenta di 11 residenti.
Da sottolineare anche l’aumento di un altro comune della montagna, Berceto con +0,8%.
I decrementi maggiori a Corniglio e Pellegrino (-2,7%), Bore (-2,4), Monchio (-2,2%).

STRUTTURA PER ETA’ – Gli anziani da 75 anni in avanti continuano ad aumentare, anche se ad un ritmo modesto negli ultimi anni, sono 56.792 (+ 218 persone rispetto all’anno precedente, +0,4%).
Gli ultracentenari al 1° gennaio 2020 sono 149, in aumento di 2 rispetto all’anno precedente, ma in calo tendenziale negli ultimi 6 anni.

Crescita notevole, invece, nella fascia degli 80 anni e oltre, che con l’aumento dell’aspettativa di vita sono ormai i veri “grandi anziani” (mentre in precedenza si consideravano tali le persone con 75 anni e più): nella nostra provincia arrivano a rappresentare l’8% della popolazione complessiva, raggiungendo il numero di 36.303 (747 persone in più, +2,1% l’aumento nell’ultimo anno).
Per avere un’idea del fenomeno nel lungo periodo, i residenti con 80 anni e oltre erano 23.433 nel 2000 con un aumento rilevato al 2020 di 12.870 persone, +55%.

Nelle fasce di età scolari, nell’ultimo anno crescono quelle di scuola media (+1,4%) con 169 ragazzi in più e scuola superiore (+1,7%) con 330 persone in più; il segmento delle scuole superiori è previsto in aumento per alcuni anni.
Calano, invece, le prime fasce d’età scolari:
–    asili nido, età 0-2 (144 residenti in meno, -1,3%)
–    scuola dell’infanzia (o materna), età 3-5 (53 bambini in meno, -0,5%)
–    scuola primaria (o elementare), età 6-10 (133 bambini in meno, -0,6%)
Per la fascia dell’asilo nido, dall’anno di massimo dell’ultimo decennio (2011), la diminuzione è stata di -1.939 bambini (-15,5%); per la scuola dell’infanzia dal 2013 il calo è stato di -1.072 bambini (-8,4%).

Presentazione2020_al_1_gennaio

LA POPOLAZIONE STRANIERA –  
Gli stranieri al 1° gennaio 2020 sono 66.832, il 14,7% del totale della popolazione, con un aumento rispetto all’anno precedente di 2.623 persone, pari al +4,1%.
La crescita del 2020 è la più alta registrata dal 2013, ma comunque sempre molto lontana da quelle elevatissime che si erano rilevate a partire dal 1995 per circa 15 anni, con punte di aumento che in alcuni casi avevano superato il 20% all’anno,

La più alta percentuale di crescita della popolazione straniera, +40,9%, la troviamo a Valmozzola, che è il comune che cresce di più in termini percentuali anche per la popolazione complessiva: 9 degli 11 iscritti in più all’anagrafe sono stranieri.
Nella graduatoria degli aumenti superiori al 10% della popolazione straniera troviamo poi: Terenzo (+21 residenti, +19,6%) Tizzano Val Parma +13,7% (pari ad un aumento di 39 persone), Berceto (+21 residenti, +10,6%) e Albareto +10,3%, (+9 persone), tutti comuni di montagna o di alta collina.
In 9 comuni su 44 si rileva, invece, nell’ultimo anno una diminuzione degli stranieri.

La più alta incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si riscontra a Langhirano (22,2%), Calestano (21,7%) e Colorno (18,5%), comuni che si collocano ai primi tre posti della graduatoria ormai da tre anni consecutivamente. Le più basse percentuali sono a Corniglio (3,9%), Monchio delle Corti (3,4%) e Tornolo (3,3%).

Tra gli stranieri, le cittadinanze più numerose anche per il 2020 sono quelle dei Rumeni (in forte crescita rispetto al 2019, +5,6%), Albanesi (+3,7%) e Moldavi (in leggero calo -1,1%).
Tutte le altre principali cittadinanze sono in aumento; tra queste, continuano a crescere in particolare gli Indiani (+9,4%) e i Pakistani (+12,4%).

La percentuale più alta di stranieri, rispetto alla popolazione complessiva della stessa fascia, la si rileva all’interno delle classi di età lavorative tra i 25 e i 39 anni, e tra i bambini di età da 0 a 4 anni, fasce in cui gli stranieri sono più di 1 su 4 rispetto al totale della popolazione.

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