“Riaprire il 18 maggio, ma a che condizioni, con quali regole? Come ristoratori la voglia di ripartire è tanta, lo abbiamo dichiarato più volte, ma al contempo abbiamo chiesto di indicarci in modo chiaro e univoco quali saranno le direttive da seguire, sia dal punto di vista organizzativo sia di sicurezza dei nostri locali. Una richiesta che vede unito tutto il comparto, da Nord a Sud Italia, ma quello a cui stiamo assistendo in queste ore è invece un caos totale che alimenta l’incertezza e la frustrazione di lavoratori, imprenditori e clienti”. Sono parole che non nascondono delusione quelle usate da Andrea Nizzi, presidente del Parma Quality Restaurants, alla luce del via libera alla riapertura di bar e ristoranti per lunedì prossimo e di protocolli non ancora ufficiali dove si parla di spazi per persona di 4 mq.
“Se si dichiara che in una certa data si potranno riavviare dei settori, sarebbe opportuno indicare subito quali saranno le regole, altrimenti non serve a nulla. Ma chi può riaprire lunedì senza sapere come? O saperlo solo un paio di giorni prima?” prosegue il ristoratore, esprimendo lo stato d’animo generale dei colleghi: “Stando così le cose si possono ipotizzare le prime aperture solo a metà della prossima settimana e lo si farà solo per dare un segnale di positività e di socialità, di impegno a ricreare, a piccoli passi, una situazione di normalità e serenità nella collettività, perché i primi periodi lavoreremo tutti in perdita. Si deve rimettere in moto una macchina ferma da due mesi, se si lavora si potranno fare ordini nuovi ai fornitori e pagare gli stipendi, riavviando così i meccanismi dell’economia”.
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