Per andare dal parrucchiere sarà obbligatorio avere la mascherina e bisognerà rispettare la distanza minima di almeno due metri tra le postazioni. È quanto si legge sul documento tecnico elaborato dall’Inail e dall’Istituto superiore di sanità che fornisce le linee guida da rispettare per titolari e dipendenti delle attività che offrono servizi di cura per la persona (parrucchieri, barbieri, estetiste etc).
L’utilizzo “di mascherine di comunità” da parte del cliente a partire dall’ingresso nel locale è obbligatorio, fatta eccezione del “tempo necessario per effettuare i trattamenti che non lo rendano possibile”. È inoltre preferibile, scrive l’Inail, “fare ricorso a grembiuli e asciugamani monouso. Se riutilizzabili, devono essere lavati ad almeno 60 gradi per 30 minuti”. In tutti i casi possibili, “le procedure devono essere svolte rimanendo alle spalle del cliente”.
Nel documento, approvato ieri dal Comitato tecnico scientifico istituito presso la Protezione civile, viene sottolineato che “i rischi maggiori derivano dalla stretta prossimità con la clientela”. Per questo bisognerà fare in modo che all’interno dei locali non ci siano assembramenti. Prevista la possibilità di consentire deroghe ai giorni di chiusura, l’estensione degli orari di apertura dei locali e “una razionalizzazione degli spazi tale da permettere il distanziamento, anche attraverso la realizzazione di aree di attesa all’esterno, consentendo ove possibile l’occupazione del suolo pubblico in deroga”
A parrucchieri e barbieri viene inoltre raccomandato (non è un obbligo) di lavorare con le porte aperte. I trattamenti di taglio e acconciatura devono necessariamente essere preceduti dal lavaggio dei capelli. I titolari sono inoltre tenuti ad eliminare riviste ed “ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale”.