Da semi di cannabis si raccoglie relax

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Non tutti sanno che la vendita di semi di cannabis è totalmente legale in Italia e anzi, di recente, è stata ammessa la vendita di questi anche a anche ai fini. Specularmente, la vendita è chiaramente altrettanto lecita, come dimostrato dal diffondersi nel web di shop di semi di cannabis femminizzati come alimento o da collezione, per la conservazione della genetica.

I motivi principali della legalizzazione della vendita di semi, anche a uso alimentare sono molteplici e riguardano aspetti e considerazioni differenziate. Il punto di partenza comune, tuttavia, è che si è diffusa una cultura di apertura nei confronti della pianta di cannabis e dei suoi derivati, a seguito degli studi che sono stati fatti con riguardo ad essa.

Cosa è emerso dagli studi

Quel che gli studiosi hanno scoperto, in particolare, riguarda la composizione chimica della pianta, delle sue infiorescenze, nonché dei semi. Accanto al cannabinoide più conosciuto, il THC o tetraidrocannabidiolo, è venuto fuori che in grandi quantità si può trovare un altrettanto importante cannabinoide: il CBD o cannabinolo. Questi, al contrario del THC, non è una sostanza stupefacente, in quanto non ha effetti psicotropi e non dà assuefazione né dipendenza fisica e mentale; anzi, sbalorditive è stata la scoperta delle molteplici proprietà benefiche di questa sostanza, su cui ci soffermeremo in seguito.

Non stupisce allora che il commercio di semi di canapa sia stato permesso, in quanto innanzitutto questi non contengono THC al loro interno, ma solo CBD e poi perché il legislatore europeo ha permesso la coltivazione di piante di cannabis a uso industriale, purché i vegetali che nascono non abbiano un livello di THC superiore a 0,2%. E’ stato così riaperto il mercato di coltivazione in larga scala di canapa, che era molto importante prima della seconda guerra in Italia, quando il nostro paese era il secondo esportatore al mondo dopo la Russia.

Accanto alle due sostanze chimiche sopra descritte, sono stai poi trovati altri composti che hanno destato l’interesse degli studiosi di tutto il mondo: i terpeni, che conferiscono quell’aroma singolare e caratteristico alla pianta di cannabis e che oltre ad avere un’efficacia autonoma, si legano a CBD e THC per mutarne gli effetti (c.d. effetto entourage).

Ciò che però ha contribuito maggiormente alla legalizzazione dell’assunzione di semi di cannabis a uso alimentare è stato rendersi conto che i semi non solo contengono CBD, ma anche una varietà incredibile di sostanze nutritive essenziali per il nostro organismo, come tutta la gamma di proteine ed enzimi che il nostro organismo ha bisogno di assumere con l’alimentazione, sali minerali in grande quantità e varietà, nonché acidi grassi insaturi che migliorano il funzionamento del nostro sistema cardiocircolatorio.

Tutti questi elementi positivi hanno portato a un atteggiamento molto diverso nei confronti del mondo della marijuana in generale e dei semi in particolare, sicuramente più conciliante.

Il cannabidiolo o CBD

Come abbiamo visto in precedenza, il perno del cambiamento è stato dovuto soprattutto alla conoscenza delle caratteristiche di questo composto chimico, che ha stupito tutto il mondo e che al momento è sotto studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per cercare di studiarne e sfruttarne le potenzialità.

In attesa di questi risultati ufficiali, però, molti hanno provato sulla loro stessa pelle l’efficacia sia terapeutica che non del cannabidiolo, a partire dagli effetti rilassanti di questa sostanza. Già gli antichi, senza conoscerne le caratteristiche, ne avevano intuito e sperimentato il potenziale: negli scritti di medicina orientale e in quelli europei successivi, si leggono molti riferimenti al CBD come di un rimedio contro l’ira, come una cura per l’insonnia, ma soprattutto come una maniera per poter godere di un momento di totale relax.

Se già a quei tempi sentivano il bisogno di staccare e rilassarsi in maniera completa, figuriamoci oggi, con i ritmi che abbiamo. Proprio in questo campo, oltre che come medicina per l’epilessia, è stata testata l’efficacia sorprendente del cannabidiolo, in maniera empirica prima ancora che scientifica. Quel che è emerso dall’utilizzo di prodotti a base di CBD è stato che esso riduce lo stress, distende i muscoli e, in definitiva, contribuisce a rendere il momento più sereno. Il risultato si ricava da una duplice interazione: il CBD si lega con i recettori della serotonina e GABA. I primi riducono lo stress, mentre i secondi favoriscono effettivamente il rilassamento. Gli stessi stimoli si sono rivelati utili per delle reazioni mentali simili, ma spesso più gravi, come gli stati d’ansia, la depressione e gli attacchi di panico.

Dove cercare il relax

Non sembra sorprendere allora la nuova tendenza a introdurre nella nostra dieta, ma più in generale nella nostra vita, prodotti di cannabis light, cioè di canapa ad alto contenuto di CBD. Partendo dai semi, questi si possono trovare in molti supermercati biologici, ma anche su siti internet specializzati come SensorySeeds.it; l’olio che si ricava dai semi può essere usato sia a fini alimentari, ma viene utilizzato spesso anche come olio essenziale, per l’aroma terapia, per sperimentare un rilassamento completo; infine in forma di infiorescenza, anche se vi sono dubbi circa l’utilizzo.

Come cibo o attraverso gli altri leciti utilizzi, queste sono le forme in cui è possibile l’assunzione di CBD e in cui, pertanto, si può ottenere una sensazione di relax e di serenità in modo completamente naturale e, soprattutto, senza nessun effetto collaterale.

 

 

 

 

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