Omicidio Elisa Pavarani, la Cassazione: Luigi Colla aveva premeditato l’omicidio. Confermati 30 anni di condanna

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Ha ucciso Elisa Pavarani nel proprio appartamento di Largo Carli dopo aver incassato l’ennesimo “no”. No a rimettere insieme i pezzi di una relazione dilaniata da 13 anni di alti e bassi: per quel femminicidio Luigi Colla è stato condannato a 30 anni con il rito abbreviato per omicidio.

La Cassazione ha confermato la condanna il 15 febbraio: secondo i giudici Luigi Colla aveva programmato ogni cosa, l’appuntamento in casa, le informazioni cercate su google, alcool e droga per trovare la forza.

“La decisione di uccidere la Pavarani – scrivono i GIudici della Cassazione – era già stata presa alcuni giorni prima da Colla, tanto che per la sua attuazione l’imputato aveva convinto la vittima a un incontro nell’abitazione di Parma e si era preparato “psicologicamente” con l’assunzione di medicinali, stupefacenti e alcol; Colla, quindi, aveva deciso di uccidere la donna ma, contestualmente, aveva programmato di non ucciderla se quell’incontro l’avesse indotta a mutare la decisione di interrompere la relazione, già adottata in precedenza e a lui manifestata”.

Elisa non aveva cambiato idea. E la sua vita è finita a un passo da Via Sidoli, in una sera di fine estate. Poi Colla era scappato, a zonzo in bicicletta senza meta, il corpo do Elisa  e il coltello abbandonati in casa, il futuro finito per sempre. L’ergastolo, risparmiato solo dal rito abbreviato.

 

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