Coronavirus: “I numeri assegnano all’Emilia Romagna il triste primato dei decessi nelle strutture per anziani”

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Il gruppo regionale Lega Emilia Romagna fa proprio il grido di allarme che il Comitato familiari delle vittime nelle Cra/Rsa di Modena ha lanciato per avere una risposta a numeri raccapriccianti. Come ha ricordato il professor Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’OMS, è stato “un massacro” quanto accaduto nelle strutture socio-assistenziali e sanitarie per anziani a causa del Coronavirus.

In questo scenario l’Emilia Romagna detiene il triste primato dei decessi per Coronavirus all’interno delle strutture per anziani con percentuale del 57,7% (fonte: comunicato stampa Istituto Superiore della Sanità del 14/04/2020). Questo è un numero maggiore rispetto a regioni quali la Lombardia (53,3%) “dove la gestione delle strutture – ricorda la Lega Emilia Romagna – è ben più attenzionata dagli organi deputati alle indagini’.

Alla vigilia dell’uscita di scena di Venturi, che domenica lascerà l’incarico di commissario ad acta, il capogruppo Pd in consiglio regionale Marcella Zappaterra lo ha ringraziato in commissione consiliare Sanità per lo “straordinario contributo in questi mesi difficili e drammatici”. Ma lo stesso Venturi – rileva la Lega in perfetta sintonia con il Comitato familiari delle vittime nelle Csa/Rsa, ha più volte posto l’accento sulla grave persistente insufficienza del numero di tamponi la quale non ha consentito e non consente tutt’ora la chiara mappatura del numero dei positivi al Covid-19″. Anche da parte della segretaria CGIL di Parma, Silvia Sartori, è stato denunciata a più riprese la generale inefficienza affermando che “trattandosi di strutture che ospitano soggetti indifesi anche davanti ad episodi di semplice raffreddore stagionale, i gestori della strutture dovevano avere i DPI in casa, ma così non è stato”.

Nel modenese molti parenti delle vittime hanno depositato esposti presso la Procura della Repubblica di Modena per sollecitare l’organo inquirente a una indagine sulle modalità di gestione della pandemia all’interno delle strutture maggiormente colpite. L’Opera Pia Castiglioni, nel distretto ceramico modenese, ispezionata dai Nas il primo maggio, alla data del 30 gennaio, data di inizio dell’emergenza, contava 53 residenti; al 20 aprile la struttura ha registrato 23 decessi.

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