Coronavirus- Congiunti, seconde case e incomprensioni: i chiarimenti sulla Fase 2

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I «congiunti» cui fa riferimento il Dpcm sulla fase 2 comprendono: «I coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonchè i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)». Lo si legge in una Faq pubblicata sul sito del governo, che dà un’interpretazione del testo del dpcm.

 Gli amici non rientrano tra gli «stabili legami affettivi» che giustificano gli spostamenti dal 4 maggio. Lo precisano fonti di governo, interpellate dopo l’uscita delle Faq interpretative del dpcm sulla fase 2. Nel testo si precisano i vincoli di parentela ma resta un margine di interpretazione per quanto riguarda gli «stabili legami affettivi”: non si possono ritenere inclusi, spiegano fonti governative interpellate al riguardo, gli amici.

Il governo non vieta visita seconde case in Regione. Sparisce dalle Faq del governo il divieto espresso di muoversi nell’ambito delle singole Regioni per raggiungere le seconde case. E’ una delle novità in vista del 4 maggio: sparito il divieto esplicito, viene spiegato, deve intendersi consentito lo spostamento purchè non si esca dal territorio regionale.

«Sono consentiti gli spostamenti per incontrare esclusivamente i propri congiunti, che devono considerarsi tra gli spostamenti giustificati per necessità. E’ comunque fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poichè questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine per la protezione delle vie respiratorie». E’ quanto prevede la faq pubblicata dal governo in vista della fase 2.

Per gli spostamenti per motivi di lavoro e le passeggiate non è più indispensabile l’autocertificazione. Rimane «uno dei modi consentiti per giustificare l’uscita». Per recarsi al lavoro, a chi lo possiede sarà sufficiente il tesserino. «La giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata».

«Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse. Il Dpcm del 26 aprile 2020 consente lo spostamento fra Regioni diverse esclusivamente nei casi in cui ricorrano: comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute. Pertanto, una volta che si sia fatto rientro presso il proprio domicilio/abitazione/residenza anche provenendo da un’altra Regione (come consentito a partire dal 4 maggio 2020), non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della Regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento più sopra indicati». Lo chiarisce il governo nelle faq pubblicate sul sito di Palazzo Chigi in vista del 4 maggio.

Bar e ristoranti dovranno attendere, ma oltre alla consegna di pizze e pasti a domicilio sarà possibile «il servizio di asporto fatto in auto», che Palazzo Chigi chiama “drive through”, cioè la possibilità da parte delle aziende di ristorazione di consegnare pietanze cucinate presso l’auto del cliente: «Mantenendo la distanza di almeno un metro e rispettando i divieti di consumare i prodotti sul posto di vendita e di sostare nelle immediate vicinanze».   Viene anche precisato che i negozi per bambini e neonati possono vendere scarpe oltre ai vestiti. 

«Sì, è consentito spostarsi nell’ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento». Lo si legge in una delle Faq del governo che danno un’interpretazione di quanto previsto dal dpcm in vigore dal 4 maggio. «Come per i parchi, anche nei cimiteri deve sempre essere rispettato il divieto di assembramento e, ove non fosse possibile evitare tali assembramenti, il Sindaco può disporne la temporanea chiusura. Per le regole relative alle cerimonie funebri, anche all’interno dei cimiteri», resta il limite di 15 persone, l’obbligo di mascherina e l’indicazione di svolgerli prevalentemente all’aperto.

Nei negozi e negli alimentari aperti c’è l’obbligo di mantenere «il distanziamento sociale e la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura. E’ inoltre obbligatorio far rispettare le misure anticontagio, come l’ingresso uno alla volta nei piccoli negozi e l’accesso regolamentato e scaglionato nelle strutture di più grandi dimensioni, l’uso di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso per i clienti dei supermercati, da mettere a disposizione vicino alle casse e ai sistemi di pagamento, nonchè, ove possibile, percorsi diversi per entrate e uscite». Lo prevede una delle Faq pubblicate sul sito del governo e che danno un’interpretazione autentica delle disposizioni previste a partire dal 4 maggio. Riparte il commercio di autoveicoli, ma negozi che non vendono generi alimentari restano chiusi. «è consentita la consegna di prodotti a domicilio», purché al momento della consegna siano evitati contatti personali a distanza inferiore a un metro: e quindi scarpe, abiti, accessori e altri beni potranno essere acquistati a distanza.

Gli esami universitari e le lauree si potranno svolgere, dal 4 maggio, «in presenza a condizione che vi sia un’organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione». Lo si legge sul sito del governo, in una delle Faq sul dpcm. Se non è possibile assicurare «la presenza degli studenti, si potrà ricorrere alle modalità a distanza». Tirocini e attività di ricerca possono riprendere in presenza a condizione che gli spazi siano organizzati in modo da tenere le distanze.

Dal 4 maggio si può fare sport lontano da casa e anche «spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere attività sportiva», purchè dentro la propria Regione. Lo precisa il governo in una delle Faq interpretative del dpcm per la fase 2.
«L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita», oltre che naturalmente «per svolgere attività motoria all’aperto».

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